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Questo articolo è stato pubblicato il 23 maggio 2014 alle ore 13:38.
L'ultima modifica è del 23 maggio 2014 alle ore 13:48.

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Claudio Riva (Agf)Claudio Riva (Agf)

«È stato un incontro interessante e civile. Ci siamo scambiati le reciproche informazioni. Faremo avere al commissario Bondi le nostre posizioni lunedì nei tempi di legge». Così Claudio Riva ha risposto ai cronisti sull'esito dell'incontro con il Commissario per l'Ilva di Taranto Enrico Bondi sul piano ambientale ed industriale per la riconversione dell'impianto di Taranto. La riunione - avvenuta nella sede dell'Ilva nella periferia di Milano - é durata circa due ore. Claudio Riva guidava la delegazione del gruppo Riva assieme al cugino Cesare.

La risposta dei Riva al Commissario arriverà lunedì
Il gruppo siderurgico Riva fornirà al commissario dell'Ilva, Enrico Bondi, una «risposta formale» in merito al piano industriale entro lunedì prossimo. Lo ha dichiarato Claudio Riva dopo l'incontro avuto oggi a Milano, negli uffici del gruppo, con il commissario Enrico Bondi. Insieme a Claudio Riva, uno dei figli del patron Emilio scomparso il 30 aprile, anche Cesare Riva, nipote dell'imprenditore deceduto e oggi alla guida di Riva Acciaio. Sia i Riva che Bondi erano affiancati dai rispettivi consulenti e legali.
«La famiglia é una famiglia molto unita. Ci vogliamo molto bene. Ma c'é il gruppo Riva che é un gruppo industriale e di questa vicenda si occupa il gruppo Riva, non la famiglia Riva», ha poi puntualizzato Claudio Riva a proposito delle intenzioni della famiglia per il futuro dello stabilimento di Taranto. «È un dossier complicato. Sicuramente molto complicato», ha poi aggiunto.

La reazione dei sindacati. Landini: «Il tempo è scaduto»
«Il tempo è scaduto. La situazione è drammatica. C'è un rischio reale di fallimento. Chiediamo che, come prevede il decreto di commissariamento, si possa prevedere anche la presenza transitoria dello Stato nel capitale. Non un esproprio ma una funzione di garanzia degli investimenti». A rilanciare la richiesta sull'Ilva di Taranto è il leader Fiom, Maurizio Landini a margine dell'assemblea delle Rsu della siderurgia italiana.
«Non abbiamo più molto tempo. In questi mesi non ci sono stati investimento e gli stipendi sono stati pagati grazie all'allungamento dei pagamenti ai fornitori. Ma ora, se non si ricapitalizza l'azienda, c'è il rischio reale di portare i libri in Tribunale. Ma in presenta di un'azienda commissariata e di un governo che deve svolgere un ruolo di garanzia, credo che il tempo sia scaduto», spiega ancora.
«Serve che nelle prossime settimane ci possa essere l'avvio di una discussione quanto sta accadendo. Anche la questione dell'assetto proprietario della famiglia Riva è aperta visto che non sono piu' in grado di dare una prospettiva alla stabilizzazione, deve essere in campo», continua.

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