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Questo articolo è stato pubblicato il 25 maggio 2014 alle ore 08:14.

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La fisica pone alla biologia altri dilemmi. Il tempo dello spazio-tempo, il tempo che scorre a velocità diverse se l'orologio è sul pavimento o sul tavolo, il tempo che è deviato dalla forza di gravità di un buco nero, che cosa ha in comune col tempo che scandisce l'esistenza e che può essere alterato in uomini e animali da una lesione nervosa, fino a scomparire nella condizione inimmaginabile che la letteratura specialistica chiama timeless life, cioè vita senza tempo? Se il tempo non esiste, come succede che gli esseri viventi, grazie all'innato senso del tempo, regolano l'esistenza in modo tale da non aver l'impressione che tutto avvenga contemporaneamente? In nessun testo di fisica si trova un cenno al senso del tempo biologico, e in quelli di neuroscienze cognitive concetti come spazio-tempo e spazio quantistico non esistono. L'incontro fra le due discipline sul tempo è certamente arduo, perché richiede competenze nell'altro campo difficili da acquisire. L'avvicinamento dei due ambiti potrebbe essere fondamentale per la conoscenza di come i meccanismi cognitivi del cervello indagano e organizzano la realtà. E ciò, e non altro, potrebbe essere il nuovo realismo della caratterizzazione scientifica della realtà e dei dati immediati della coscienza.
ajb@bluewin.ch
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i libri
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Elsevier Amsterdam Boston Heidelberg et al. pagg. 360 € 88,00
Carlo Rovelli, La realtà non è come ci appare. La struttura elementare delle cose, Cortina, Milano, pagg.240 € 22,00

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