Da Farage a Wilders. Le facce degli eurofobici guidati da Marine Le Pen
Un minimo comune denominatore, l'opposizione o un atteggiamento fortemente critico nei confronti di Ue ed euro, caratteristiche e posizioni a volte anche molto diverse su altri temi: così si presenta la destra populista e euroscettica premiata dal voto europeo. Ecco una carrellata sui principali leader
di Roberta Miraglia e Michele Pignatelli
6. Finlandia / Timo Soini (Partito dei finlandesi, Perussuomalaiset)

Cofondatore del partito (nel 1995), cinquantadue anni, Timo Soini ne è anche il leader molto popolare. Cattolico, conservatore nei valori, ha accresciuto la sua popolarità candidandosi alle elezioni presidenziali del 2006, realizzando poi – alle elezioni politiche del 2011 – un'ottima performance (terzo per consensi). Nell'Europarlamento uscente il Partito dei finlandesi era parte del gruppo Libertà e democrazia, con lo Ukip britannico. A differenza del partito euroscettico di Farage, Soini sostiene di non volere spingere per un'uscita della Finlandia dalla Ue, ma di aspirare a un'Unione che mantenga essenzialmente la sua originaria vocazione commerciale, di mercato unico. Il progetto di integrazione politica ed economica dell'ultimo ventennio, dunque, viene percepito come eccessivo e antidemocratico. Ha ottenuto ieri il 12,9% dei consensi e due seggi, meglio del 2009 ma meno delle aspettative.
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