Da Farage a Wilders. Le facce degli eurofobici guidati da Marine Le Pen
Un minimo comune denominatore, l'opposizione o un atteggiamento fortemente critico nei confronti di Ue ed euro, caratteristiche e posizioni a volte anche molto diverse su altri temi: così si presenta la destra populista e euroscettica premiata dal voto europeo. Ecco una carrellata sui principali leader
di Roberta Miraglia e Michele Pignatelli
1. Francia / Marine Le Pen, Front National
Figlia di Jean-Marie, fondatore nel 1972 della formazione xenofoba di estrema destra, Marine, 45 anni, ha "ripulito" il suo Fronte dalle venature più razziste e dal 2011 ha costruito il consenso soprattutto nelle fasce popolari più colpite dalla crisi economica. Risultato: il 25% dei voti francesi, primo partito davanti ai conservatori dell'Ump. Chiede limiti all'immigrazione e vuole uscire dall'euro pur rimanendo nella Ue ma propone la creazione di un ministro della sovranità incaricato di ridiscutere i Trattati. I poteri devoluti all'Unione, nell'ottica del Fn, sono troppi e una parte dovrebbe tornare agli Stati nazionali. Insieme all'olandese Geert Wilders ha lanciato la proposta di una coalizione euroscettica al Parlamento Ue sotto il nome "Alleanza per le libertà".
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