Da Farage a Wilders. Le facce degli eurofobici guidati da Marine Le Pen
Un minimo comune denominatore, l'opposizione o un atteggiamento fortemente critico nei confronti di Ue ed euro, caratteristiche e posizioni a volte anche molto diverse su altri temi: così si presenta la destra populista e euroscettica premiata dal voto europeo. Ecco una carrellata sui principali leader
di Roberta Miraglia e Michele Pignatelli
4. Olanda / Geert Wilders (Pvv, Partito della libertà)

Cinquant'anni, un debutto nella politica con il partito liberale conservatore, Wilders fonda il Pvv nel 2006, sulle orme della lista di Pim Fortuyn, assassinato nel 2002, con cui ha ampie convergenze: stop all'immigrazione, lotta all'integralismo islamico, che diventa vera e propria bandiera del leader, autore tra l'altro del documentario "Fitna", aspra denuncia del Corano. La battaglia contro l'euro e l'Europa, "il mostro burocratico" di Bruxelles, sono più recenti, anche se in occasione di queste elezioni europee non hanno fatto breccia tra gli olandesi: il partito ha ottenuto il 13,2% e 4 seggi, terzo dietro a forze filoeuropee, contro il 17% del 2009. Con il Front National aspira a creare un nuovo gruppo euroscettico all'Europarlamento.
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