Stress da lavoro? Riguarda il 40% degli italiani. Ecco 7 consigli per non caderci
Assenteismo, depressione e ansia hanno spesso un comune denominatore: lo stress da ufficio. Riguarda il 40% degli italiani, con picchi soprattutto tra le donne. Bastano però piccoli accorgimenti perché essere multitasking non diventi una condanna…
di Betta Andrioli
3. Stress da lavoro / Mobbing e straining

(Corbis)
Una delle cause più subdole dello stress sul lavoro è il mobbing, di cui molto si parla negli ultimi tempi. Può essere sintetizzato come il risultato di situazioni professionali non corrette, che provocano una disfunzione nei rapporti interpersonali-organizzativi e sfociano nel terrore psicologico sul luogo di lavoro. Perché sia definibile mobbing (e perché sia condannabile in sede giudiziale) deve essere però perpetrato in modo sistematico (da una o più persone) con un'alta frequenza (almeno una volta alla settimana) e una durata significativa (almeno sei mesi). Esiste anche una forma attenuata di mobbing, il cosiddetto straining: uno stress forzato in ufficio che il lavoratore subisce anche con una sola singola azione negativa ma che ha, come conseguenza, un effetto duraturo sul proprio lavoro, come per esempio il demansionamento o lo svuotamento di mansioni.
Forse non tutti lo sanno, ma dopo ventotto giorni di stress perpetrato, la sua percezione diventa cronica, con conseguenze fisiche riscontrabili nella variazione dei livelli di serotonina, direttamente implicati nell'insorgenza della depressione, una delle malattie più subdole del nostro tempo. Ma c'è una nota positiva: un recente studio pubblicato sul Journal of Neuroscience, a cui hanno partecipato anche ricercatori italiani, conferma quello che da tempo si si ipotizzava, e cioè che la soluzione alla tensione negativa è da cercare (e trovare) dentro di noi. È stata infatti scoperta una molecola anti-stress prodotta dal cervello, detta "nocicettina", che avrebbe un effetto calmante e protettivo, ma i cui meccanismi sono ancora tutti da esplorare.
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