Da Farage a Wilders. Le facce degli eurofobici guidati da Marine Le Pen
Un minimo comune denominatore, l'opposizione o un atteggiamento fortemente critico nei confronti di Ue ed euro, caratteristiche e posizioni a volte anche molto diverse su altri temi: così si presenta la destra populista e euroscettica premiata dal voto europeo. Ecco una carrellata sui principali leader
di Roberta Miraglia e Michele Pignatelli
7. Svezia / Jimmie Akesson (Democratici svedesi)

Trentacinque anni, dal 2005 presidente del partito fondato nel 1988, è uno dei leader di quella nuova destra che la stampa anglosassone ha battezzato "estrema destra 2.0", non meno radicale nella sostanza ma molto più presentabile nella forma. Che, nel caso dei Democratici svedesi, ha abbandonato le uniformi naziste delle origini e rimpiazzato la difesa della razza con quella della tradizione. All'euroscetticismo il partito unisce oggi soprattutto una linea dura contro l'imigrazione, in uno dei Paesi con la più ampia comunità di immigrati (il 40% della popolazione). Sotto la guida di Akesson i Democratici svedesi sono entrati per la prima volta nel Parlamento scandinavo, nel 2010. Hanno ottenuto in questa tornata il 9,9% dei voti e due seggi a Strasburgo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA