Da Farage a Wilders. Le facce degli eurofobici guidati da Marine Le Pen
Un minimo comune denominatore, l'opposizione o un atteggiamento fortemente critico nei confronti di Ue ed euro, caratteristiche e posizioni a volte anche molto diverse su altri temi: così si presenta la destra populista e euroscettica premiata dal voto europeo. Ecco una carrellata sui principali leader
di Roberta Miraglia e Michele Pignatelli
12. Ungheria / Gabor Vona (Jobbik, Movimento per un'Ungheria migliore)

Trentacinque anni, è uno dei leader più giovani della nuova destra anti-Europa in ascesa. E uno dei più temuti, se è vero che lo Jobbik, nato nel 2003, non è solo un partito che si oppone all'Unione europea, ma è considerato un partito ultranazionalista di estrema destra, spesso accusato di xenofobia, razzismo e antisemitismo. In questa tornata elettorale ha perso consensi rispetto alle ultime elezioni nazionali del mese scorso, quando ottenne il 20%, ma si è piazzato comunque secondo alle spalle di Fidesz, con il 14,7% dei voti.
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