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Questo articolo è stato pubblicato il 27 maggio 2014 alle ore 15:57.
L'ultima modifica è del 27 maggio 2014 alle ore 21:15.

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Al momento, i contratti al pubblico impiego sono «bloccati fino alla fine del 2014», in mancanza di fondi per poterli rinnovare, ma con la riforma della Pa che il governo presenterà a giugno sarà possibile «recuperare risorse per sbloccare i contratti». È quanto ha assicurato oggi il ministro della Funzione pubblica, Marianna Madia, rispondendo alle contestazioni di alcuni sindacalisti Usb all'apertura del Forum Pa in corso a Roma. Nel giorno in cui si il Senato decide i tempi parlamentari del ddl anticorruzione, il ministro ha confermato poi l'attenzione del governo al fenomeno, da combattere migliorando la trasparenza: «La corruzione ruba troppe risorse ad ogni cittadino onesto oggi in Italia».

Nel Def nessun blocco dei contratti al 2020 o taglio a risorse e investimenti
Nella sua replica alla protesta messa in scena da una trentina fra delegati e lavoratori della Usb pubblico impiego per contestare l'annunciata riforma del settore pubblico, il ministro ha sottolineato come nel Def «non si dice assolutamente che i contratti sono bloccati fino al 2020», ma solo che questi «sono bloccati fino alla fine del 2014». Il ministro ha fatto notare poi che nei 44 punti indicati per la riforma della Pa e contenuti nella lettera aperta che ha dato il via alla consultazione pubblica (fino al 30 maggio, già 33mila le mail ricevute finora dai cittadini) sui contenuti della riforma manca qualsiasi accenno al taglio degli investimenti e delle risorse.

Mobilità, riforma sarà rispettosa dei diritti dei dipendenti pubblici
Riferendosi al provvedimento che Palazzo Chigi intende presentare il 13 giugno, il ministro ha poi definito una «grandissima ingiustizia» quella riservata ai precari dell'amministrazione pubblica, sottolineando che la mobilità del personale su cui sta lavorando il ministero non sarà coatta e forzosa ma volontaria, e tale da riconoscere al dipendente pubblico il diritto di rimanere a lavorare in un arco di chilometri tali dal luogo di residenza che consentano di svolgere la vita privata. Quindi, ha sottolineato che i dipendenti pubblici non possono rimanere a lavoro oltre la pensione, mentre tanti giovani sono senza occupazione: «Vogliamo ricostruire tutti assieme - ha concluso - un'amministrazione dove le persone giuste possono restare nel posto giusto al momento giusto».

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