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Questo articolo è stato pubblicato il 27 maggio 2014 alle ore 13:31.
Via libera dell'assemblea di Terna al nuovo cda proposto dall'azionista di maggioranza, Cassa Depositi e Prestiti: Matteo Del Fante (che oggi pomeriggio riceverà le deleghe dal cda e sostituirà Flavio Cattaneo al vertice del gruppo), Catia Bastioli come presidente, Simona Camerano, in rappresentanza di Cdp, e, in qualità di indipendenti, Carlo Cerami, Fabio Corsico e Stefano Saglia. Le minoranze (Assicurazioni Generali, che detiene il 2,004%, e i fondi istituzionali) hanno invece indicato Cesare Calari, Luca Dal Fabbro e Gabriella Porcelli.
Disco verde dell'assise dei soci anche al bilancio 2013, che si chiude con un utile netto di 514 milioni (+10,8%), e alla distribuzione di un dividendo pari a 0,20 euro: Cassa porta così a casa una cedola di 120 milioni di euro circa. Illustrando i risultati 2013, il numero uno uscente Flavio Cattaneo ha sottolineato che "i nove anni passati insieme sono anni di crescita in risultati e investimenti". L'ad, che ha assunto la guida della spa dell'alta tensione nel 2005, ha quindi snocciolato i numeri dei suoi tre mandati: 8 miliardi investiti nella rete, raddoppio della capitalizzazione in Borsa e oltre 3 miliardi di euro in dividendi.
Cattaneo ha poi evidenziato l'impegno messo in campo nell'ultimo business plan presentato nelle scorse settimane (3,6 miliardi di euro nelle attività tradizionali, e 1,3 miliardi in quelle non tradizionali) e si è detto sicuro «che questo cammino continuerà anche in futuro», nonché «convinto e fiducioso di poter affidare al nuovo cda e amministratore delegato un'azienda sana con ottime prospettive di crescita sia sul fronte delle attività tradizionali che non tradizionali».
Intervenendo in assemblea, il rappresentante di Cdp, Leone Pattofatto, ha infine espresso «un vivo ringraziamento» ai vertici della società e al cda per «l'attività svolta in questi anni» e ha quindi rivolto un ringraziamento particolare all'ad uscente Cattaneo per aver raccolto «risultati di assoluto rilievo» in un contesto economico di «particolare criticità». Da Cdp è poi arrivato un invito ad adottare «massima attenzione nell'adozione della politica di remunerazione improntandola al massimo rigore».
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