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Questo articolo è stato pubblicato il 28 maggio 2014 alle ore 18:09.
L'ultima modifica è del 28 maggio 2014 alle ore 18:53.

(Ansa)(Ansa)

Archiviato il voto europeo, torna in primo piano la crisi economica che attanaglia l'Italia . A ricordarlo è il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, all'assemblea privata dell'associazione degli imprenditori in corso a Roma: «I danni che la recessione ha provocato sul settore industriale sono stati devastanti», ha detto Squinzi, e dopo un biennio «molto duro, che poteva essere affrontato solo con il coraggio» ora «la crescita è necessaria per superare le sofferenze del Paese».

Grazie a compattezza Confindustria ancora "ponte" tra imprese e paese
Nel suo bilancio dei primi due anni di mandato, Squinzi ricorda poi l'importanza della compattezza associativa. «Il dibattito può anche essere acceso - ammette - ma l'interesse dell'industria prevale su tutto il resto e, in forza di questo interesse superiore, sappiamo trovare soluzione equilibrate e innovative». In particolare, Squinzi sottolinea come «la coesione» dell'associazione nella complessa riforma del suo apparato e della sua governance permetterà a Confindustria di «continuare a essere ponte tra il paese e le imprese, adattarsi ai mutamenti del nostro tempo, anticipando il cambiamento con l'innovazione nell'azione e nella proposta».

Alla politica: urgente avviare politica espansiva
Squinzi rinnova quindi la richiesta alla classe politica di avviare, dopo un lungo periodo di sacrifici, una politica espansiva. Perchè le imprese facciano la propria parte, «è prioritario ridurre gli ostacoli che ancora rendono l'Italia il paese avanzato dove è più difficile fare impresa». Solo un paese che tutela le realtà produttive , ribadisce ancora, «è un paese più forte e più prospero». In questo scenario, aggiunge, quella sul pagamento dei debiti della Pa alle imprese «è una battaglia di civiltà, che ha dato i primi risultati».

Irap, riduzione più robusta a partire dal 2015
Altro fronte prioritario, per Squindi, è la riduzione dell'Irap, che deve essere «più robusta» a partire dal 2015. Poi occorre « alimentare con le risorse della spending review e della lotta all'evasione il nuovo fondo per la riduzione della pressione fiscale, fortemente voluto da Confindustria». L'associazione, spiega il presidente, «ha promosso un'azione di riduzione del cuneo fiscale e contributivo, che si è concretizzato sul lato delle imprese, in interventi per circa 5 miliardi di euro. Il governo ha assunto ulteriori impegni sul cuneo che vanno attuati al più presto».

Debiti Pa, smaltimento stock battaglia di civilità
Quindi Squinzi ricorda che «circa 48 miliardi sono stati messi a disposizione per il biennio 2013-2014, di cui 23,5 già erogati alle imprese, che hanno così avuto un primo essenziale sollievo dalle tensioni finanziarie e hanno iniziato a utilizzare queste risorse per programmare investimenti. Ulteriori 9,3 miliardi - continuato - sono stati stanziati il mese scorso per il pagamento dei debiti scaduti. È stato definito un meccanismo di certificazione per facilitare lo smaltimento dello stock residuo di parte corrente e sono state introdotte alcune disposizioni per favorire il rispetto, per il futuro, dei termini massimi di pagamento». Risultati importanti, per Confindustria, «ma ma non intendiamo accontentarci», promette il presidente: «Continueremo a batterci fino a quando i debiti scaduti della Pa non saranno integralmente smaltiti e il fenomeno dei ritardati pagamenti non sarà definitivamente superato».

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