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Questo articolo è stato pubblicato il 29 maggio 2014 alle ore 06:37.

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Da un lato Irisbus, controllata di Cnh Industrial in dismissione dall'estate del 2011, dall'altro BredaMenarinibus, azienda del gruppo Finmeccanica da anni al centro di rumors su una sua possibile vendita. Stesso business, quello della produzione veicoli da trasporto passeggeri su gomma. Due destini che si uniscono, sotto la bandiera della Repubblica popolare cinese: entro il 30 giugno sarà costituita la newco Industria Italiana Autobus, partecipata all'80% da King Long Italia, costola tricolore dell'omonimo gruppo di Xiamen, e al 20% dalla stessa Finmeccanica.
Obiettivo: produrre autobus per tutti i segmenti di mercato nello stabilimento bolognese di BredaMenarinibus e a Flumeri (Avellino), dove fino a tre anni fa era operativa Iveco Irisbus, occupando a pieno regime tutti e 500 gli addetti dei due siti. Dopo mesi di indiscrezioni (si veda il Sole 24 Ore dell'8 gennaio scorso), ieri pomeriggio al ministero dello Sviluppo economico è stata presentata una prima bozza del piano industriale ai sindacati, alla presenza del ministro Federica Guidi e del sottosegretario Claudio De Vincenti. Parola a Stefano Del Rosso, l'uomo che portò King Long nello Stivale: si parte dalla composizione del pacchetto azionario che potrebbe essere ancora suscettibile di lievi modifiche, dato l'interesse manifestato da alcune imprese italiane a intervenire nell'affare con quote minoritarie. Più chiare le opportunità di business: King Long detiene una quota del 5% del mercato italiano (autobus da turismo), BredaMenarini un altro 5% (segmento urbano), la vecchia Irisbus poteva contare su una quota del 39% puntando su entrambi i segmenti. La nuova compagine italo-cinese vedrebbe crescere la produzione di duemila mezzi tra il 2015 e il 2017. In particolare, a Bologna si andrà avanti con le produzioni di BredaMenarini mentre a Flumeri si lavorerà su prodotti importati dalla Cina e su autobus a trazione anteriore, con l'avvio di progetti di revamping, assistenza e service. I dettagli saranno illustrati nei successivi incontri del 13 e del 17 giugno, dopo i quali si passerà alla definitiva condivisione del progetto con i sindacati. L'idea è costituire la newco entro il 30 giugno, così da assicurarne l'operatività a settembre e la piena produzione a inizio 2015. L'ad Del Rosso vuole «fare presto, perché vediamo che escono i bandi di gara e li vincono aziende che proprio non ci stanno simpatiche». Aspetto fondamentale: il ministro Guidi si è fatta portavoce dell'impegno del governo a sostenere il progetto con il rilancio del piano trasporti e il rinnovo del parco autobus. L'esecutivo, ha detto il ministro, «ha supportato con convinzione il progetto della Industria Italiana Autobus che ha l'ambizione di difendere l'italianità di alcuni marchi storici e garantire la tenuta, e in prospettiva il rilancio, dell'occupazione». Gianluca Ficco di Uilm plaude all'«impegno del governo e alla tenacia che i lavoratori hanno mostrato in questa vertenza», per Ferdinando Uliano di Fim sarà «necessario verificare nel dettaglio tutti gli aspetti di garanzia sulle prospettive industriali e occupazionali», mentre per Rosario Rappa di Fiom il sindacato «darà un giudizio definitivo sul progetto solo dopo gli incontri di approfondimento già fissati».
@MrPriscus
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