Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 29 maggio 2014 alle ore 10:58.
L'ultima modifica è del 29 maggio 2014 alle ore 12:44.

My24
CorbisCorbis

Potrebbero essere chiamati l'1% dell'1 per cento. La crema dell'élite. Sono i più pagati amministratori delegati delle maggiori aziende quotate americane, i primi tre su 300 a partire dal leader del "cedolino" Larry Ellison di Oracle con 76,9 milioni. E da soli contano per 188 milioni di dollari sui quasi 420 intascati in tutto da questi capitani d'impresa.
Allargando leggermente la cerchia, i primi dieci chief executive hanno rastrellato il 23% dei compensi contro il 13% del 30% più "povero".

Fra loro spicca anche un italiano, Fabrizio Freda, che alla guida del colosso dei cosmetici Estée Lauder ha ricevuto 30,9 milioni: abbastanza per accomodarsi al nono posto in classifica, davanti a un'icona come Jeffrey Immelt di General Electric che chiude la parte alta della classifica con 28,2 milioni.

La graduatoria, compilata dallo Hay Group assieme al Wall Street Journal, rivela che la paga dei chief executive negli Stati Uniti è aumentata solo moderatamente nel 2013, del 5,5% alla cifra mediana di 11,4 milioni. Meno cioè dei profitti (+8%) e dei rendimenti mediani totali delle aziende, cioè il guadagno di prezzo e il dividendo, pari al 34 per cento. Due terzi del compenso è stato inoltre legato a criteri di performance, finanziaria o azionaria, e spesso di più: per Freda, chief executive dal 2009, questa percentuale è stata del 90 per cento.

Ma la classifica ha anche mostrato che i super-compensi si sono concentrati in sempre meno mani piuttosto che sparire. Senza contare che il salario medio dei lavoratori americani è invece lievitato soltanto dell'1,8% l'anno scorso. E che non sempre la paga ha avuto a che fare con la performance: nessuno dei primi dieci amministratori delegati per compenso gestisce una società tra le prime 30 per rendimento a favore dei soci.

I casi di più stretto rapporto tra paga e salute del gruppo, in realtà, ci sono. Estée Lauder, sotto la guida di Freda, è uno di questi: negli ultimi tre anni il rendimento medio annuale è stato del 35%, abbastanza per essere nel novero del 10% di società migliori. Cbs e Viacom - Leslie Moonves è stato secondo per compensi con 65,4 milioni, Philippe Dauman quinto con 36,8 milioni – sono state rispettivamente 29esima e 53esima per performance nell'ultimo anno su 300. E Cbs e Liberty Global hanno registrato un rendimento annualizzato, negli ultimi tre anni, pari al 51,4% e al 35,1 per cento. Michael Friers di Liberty ha ottenuto 45,5 milioni di paga nel 2013, buoni per il terzo posto assoluto.

Spinte compensi più corretti sono affiorate anche nella disparità tra uomini e donne chief executive. Le donne Ceo – 14 su 300 - hanno garantito un rendimento mediano del 36% delle aziende, superiore a quello complessivo del sondaggio pari al 34 per cento. E otto di loro hanno portato a casa compensi superiori a quello mediano. Nell'insieme hanno tuttavia guadagnato l'80% di quanto preso dai colleghi maschi, anche se il risultato rappresenta un netto milgioramento rispetto al 69% di due anni or sono.

Il record per una donna chief executive spetta a Carol Meyrowitz al comando del colosso del retail TJX, che con 20,6 milioni è stata 27esima nella graduatoria assoluta davanti a numerosi rivali nel settore. In buona parte, oltretutto, grazie a obiettivi di performance raggiunti e battuti. La strada verso crescenti compensi per le donne dirigenti, e non solo amministratori delegate, era stata di recente aperta anche da Facebook, il cui executive più pagato è il direttore operativo Sheryl Sandberg con 16,1 milioni. E da Apple, che ha assunto il nuovo responsabile delle operazioni al dettaglio, Angela Ahrendts, offrendole un pacchetto di incentivi che include 68 milioni di dollari in azioni.

Gli esempi controversi, però, non mancano quando si tratta di compensi e performance, tra gli executive uomini come donne. Virginia Rometty, alla Ibm, ha inflitto agli investitori un rendimento negativo dello 0,2% e ha ugualmente intascato oltre 13 milioni di compensi. E' però Ellison di Oracle a vantare una posizione privilegiata anche qui: in cambio del suo gigantesco pacchetto di azioni da quasi 77 milioni ha offerto ai soci il 152esimo posto nella graduatoria dei rendimenti.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi