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Questo articolo è stato pubblicato il 29 maggio 2014 alle ore 12:58.
L'ultima modifica è del 29 maggio 2014 alle ore 14:03.

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Pronostico mundial: Brasile campione del mondo, con un 3-1 all'Argentina nella finalissima di Rio. Italia fuori ai quarti, scalzata per 2-1 dalle immancabili "furie rosse" o ex tali della Spagna. Costa Rica dato a zero virgola zero fin dal primo minuto di gioco, non senza essersi tolta lo sfizio di mettere in crisi l'Inghilterra di Roy Hodgson... Lo dicono i bookmaker? No, Goldman Sachs: la banca di investimento Usa ha redatto una "previsione scientifica" dei risultati in tabellone per i mondiali Fifa 2014. Non una schedina tra colleghi, ma un calcolo incrociato che determina indice di probabilità di successo finale, goal realizzati di match e match e un dream team votato dai clienti che schiera dal fischio d'inizio superstar come Cristiano Ronaldo e Lionel Messi.

La domanda è lecita: cosa c'entra la banca d'affari capitanata da Lloyd Blankfein con il calcio, e a maggior ragione i mondiali 2014? La risposta sta nella lunga tradizione di vaticini messi a punto dall'istituto nelle ultime edizioni, con tanto di tre-quattro pronostici azzeccati tra 2006 e 2010. Il salto di qualità per il mundial agli sgoccioli sta nell'adozione di un metodo che consentirebbe – a quanto illustrato – la previsione di un "coefficiente GS" per tutte le formazioni in ballo.

I ricercatori hanno rilevato le performance delle rappresentative in 14mila gare ufficiali, registrando il totale di goal realizzati e adattandolo a un parametro di probabilità per ogni match disputabile. Per capirsi: se fino a oggi il Giappone o il Ghana hanno segnato un certo numero di reti in determinati incontri, è possibile quantificare le sue chance di vittoria con i diretti concorrenti. Ne risulta il dominio del Brasile, sopra a tutti con un tasso di probabilità del 48,5. Seguono a distanza di sicurezza l'Argentina di Messi (14,1), la Germania di Neuer (11,4), la super potenza in bilico della Spagna (9,8)... E gli azzurri? Non brillano né vanno troppo a fondo, con un 1,5 che li rende i favoriti del girone rispetto all'Inghilterra (1,4), Uruguay (1,1) e il già citato peso minimo del Costa Rica: 0,0.

Il metodo, comunque, è scientifico fintanto che lo si applica al passato. E ai numeri. Per ammissione di Goldman Sachs, il modello non fornisce «alcuna informazione sulla qualità delle squadre in sé o dei giocatori individuali». Ad esempio: se Cristiano Ronaldo si infortunasse, cosa sarebbe di un Portogallo dato in corsa fino ai quarti prima di schiantarsi per 2-1 sull'armata dell'Argentina? «Se un top player che è responsabile dei recenti successi della squadra si infortunasse, questo non avrebbe effetti sulle nostre previsioni».

Peccato che nel dream team selezionato dagli stessi clienti della banca si dia più spazio proprio all'individualità che ai blasoni nazionali o al palmarès a ritroso dei partecipanti: accanto ai vari Alves, Neymar e Messi sfilano gli dei di squadre minori come (appunto) Ronaldo o il francese Ribery. Meglio non fare confusione: «Non c'è alcun ruolo per il giudizio umano – spiega Goldman -. L'approccio è puramente statistico». E i numeri non dicono tutto, se c'è di mezzo l'irrazionale. Nella finanza, figurarsi nel calcio...

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