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Questo articolo è stato pubblicato il 29 maggio 2014 alle ore 13:47.
L'ultima modifica è del 29 maggio 2014 alle ore 15:56.

Apprezzamento per toni e contenuti giungono dal mondo degli industriali e delle banche alla relazione di Giorgio Squinzi.

Assemblea più rosa con oltre 3mila partecipanti

Un'assemblea sempre più in «rosa» quella di Confindustria, tenuta in una sala dell'Auditorium gremita da 3.000 partecipanti. Le donne restano una presenza minoritaria ma hanno registrato quest'anno una percentuale di lunga maggiore rispetto agli anni scorsi. Sul palco, a fianco del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi; accanto a lei, i vice presidenti Diana Bracco, Antonella Mansi, e Lisa Ferrarini e il direttore generale Marcella Panucci, nonché la presidente del Comitato Internazionalizzazione Licia Mattioli. In prima fila, il ministro della Difesa Roberta Pinotti, la presidente di Eni ed ex presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli, e la senatrice di Sc Linda Lanzillotta. Nei primi posti, figuravano anche Luisa Todini, presidente di Poste e Patrizia Grieco, presidente di Enel. Tra i 'big', il Governatore di Bankitalia Ignazio Visco, il presidente della Consob Giuseppe Vegas e molti politici. In platea il leader della Cgil Susanna Camusso, accanto ai segretari generali di Cisl e Uil. Tra i tanti politici l'ex ministro Maria Stella Gelmini, a fianco degli altri esponenti di Forza Italia, Toti e Tajani. Del governo ad ascoltare la relazione di Squinzi, anche i ministri Poletti, Lupi, Orlando, Franceschini. Del Pd erano presenti Bersani e Boccia. Tra gli imprenditori, oltre agli ex vicepresidenti di Confindustria Montezemolo, Amato, Fossa, Marcegaglia, alcune figure di spicco come Moretti, De Benedetti, Starace, Tronchetti Provera e banchieri come Messina, Ghizzoni, Passera. La platea ha tributato una decina di applausi al discorso di Squinzi, durato circa un'ora: i più accesi a rimarcare la richiesta di riforme al governo e a sottolineare i passaggi sul fisco, sul 'sabotaggiò della burocrazia, sulla corruzione. Consensi sono arrivati anche quando il presidente ha rivolto un invito ai sindacati ad essere più innovativi, e quando ha rimarcato sulla necessità di tener fuori ogni macchia dall'Expo e sulla critica alla pressione fiscale. Infine, applausi all'appello conclusivo a «costruire un'Italia nuova».

Marcegaglia: relazione forte e coraggiosa

La relazione del presidente di Confindustria «é stata forte e coraggiosa» ha detto il presidente di Eni Emma Marcegaglia, al termine dell'assemblea annuale. Squinzi «ha richiamato gli imprenditori ai loro doveri ma ha anche richiamato la politica a fare molto, soprattutto sul tema della semplificazione e dell'internazionalizzazione», ha aggiunto proseguendo: «Dall'altra parte gli imprenditori devono essere capaci di innovare». Quindi, ha concluso, «la Relazione mi é piaciuta, l'ho trovata totalmente condivisibile».

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