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Questo articolo è stato pubblicato il 30 maggio 2014 alle ore 12:12.
L'ultima modifica è del 30 maggio 2014 alle ore 12:50.

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Giorgio Squinzi (Ansa)Giorgio Squinzi (Ansa)

«La fragilità della ripresa ha pesato sui bilanci bancari del 2013 e continuerà a condizionarne la redditività anche quest'anno» . Così il presidente del consiglio di gestione di Intesa-Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, intervenendo come di consueto all'assemblea di Banca d'Italia in qualità di primo azionista.
«Nel 2013 - ha ricordato il professore - molte banche hanno deciso di effettuare ampie svalutazioni dell'attivo per favorire la ripresa dell'attività creditizia» sacrificando così «la redditività presente a favore di una maggiore solidità futura». Ora «fatta pulizia nei bilanci - dice Gros-Pietro - le banche sono pronte a ripartire con un passo deciso».

«Nell'opinione pubblica si è diffusa l'idea che le banche siano state aiutate dalla cosiddetta rivalutazione delle quote della Banca d'Italia. In realtà si è trattato di un allineamento dei valori contabili a quelli reali, che non ha prodotto alcun introito per i partecipanti al capitale della Banca» ha detto il presidente del consiglio di gestione di Intesa-Sanpaolo.

«Dopo molti anni - sottolinea Gros Pietro - per la prima volta, il sistema bancario italiano sta nuovamente attirando l'attenzione di grandi investitori esteri», questo é in buona parte dovuto ai progressi importanti compiuti «dal punto di vista dei coefficienti patrimoniali e di liquidità, della qualità degli attivi e dei rapporti di copertura». Su queste basi, ora molte banche italiane «possono cogliere le opportunità che saranno offerte dalla ripresa dei mercati e dall'attenzione degli investitori internazionali».

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