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Nel giro delle star colombiane il tramonto di due campioni

Ivan BassoIvan Basso

Al Giro d'Italia è proprio l'anno dei colombiani che monopolizzano le tappe e la classifica generale. Appena la strada sale questi specialisti della montagna diventano gli assoluti protagonisti lasciando agli avversari il ruolo di comprimari. Un copione che si è ripetuto ieri nell'impegnativa frazione da Belluno al Rifugio Panarotta di 171 chilometri con l'ascesa conclusiva di 16 chilometri e una pendenza media dell'8%. La lunghezza e la durezza del percorso per arrivare al traguardo mi hanno impressionato a dimostrazione di un Giro d'Italia disegnato con forti dislivelli altimetrici in grado di fare selezione.

Selezione che ieri solo in parte c'è stata tra gli aspiranti alla vittoria finale; i big si sono controllati e soltanto Cadel Evans è rimasto nelle retrovie accusando un pesante ritardo. Via libera dunque alle seconde linee e agli specialisti delle scalate. I colombiani, appunto. Il successo è andato a Julian David Arredondo che ha staccato gli altri compagni di fuga a sei chilometri dal traguardo; l'unico a resistere l'altro colombiano Fabio Andreas Duarte che però si è dovuto accontentare del secondo posto a 17 secondi da Arredondo.
La maglia rosa è rimasta sulle spalle di Nairo Quintana seguito in classifica generale da Rigoberto Uran Uran. Il Giro, insomma, sembra una questione da risolvere tra corridori colombiani; gli italiani, nel migliore dei casi, possono inseguire il gradino più basso del podio. Anche ieri si è difeso molto bene Fabio Aru che ha rosicchiato tre secondi a Quintana e può ambire al terzo posto a Trieste.

Mi ha fatto molta tristezza e malinconia assistere al tramonto di due campioni. Ivan Basso, nel gruppetto dei fuggitivi, quando le pendenze sono diventate più pesanti non ha sostenuto il ritmo dei migliori ed è arrivato staccato da Arredondo, mentre Evans è via via scivolato in fondo al gruppo della maglia rosa fino a perdere contatto e arrivare al traguardo attardato. Eppure solo pochi anni fa, nel 2010, questi due corridori si erano sfidati in un avvincente duello sullo Zoncolan. Oggi l'anagrafe incide sulle loro performance e non hanno possibilità di rientrare nei giochi.
Giochi ristretti ai due colombiani, Quintana e Uran Uran, con una leggera prevalenza del pronostico per il primo. Oggi nuovo impegnativo test con la cronoscalata da Bassano del Grappa a Cima Grappa: 26,8 chilometri "ritagliati" per scalatori puri piuttosto che per gli specialisti nelle gare contro il tempo. Ci stiamo così avvicinando al verdetto finale con la scalata, domani, dello Zoncolan.

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