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Questo articolo è stato pubblicato il 30 maggio 2014 alle ore 06:38.

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Le votazioni sugli emendamenti al Dl Irpef da parte delle commissioni Finanze e Bilancio del Senato riprenderanno martedì con l'esame di tutti gli articoli accantonati. Sono passati al vaglio delle commissioni, invece, gli articoli (e gli emendamenti) dal 3 al 10 e i 14 e 15 sui 50 complessivi che compongono il provvedimento. L'allungamento dei tempi e i problemi anche politici sulle coperture finanziarie potrebbero portare al voto di fiducia (il Dl 66/2014 va convertito entro il 23 giugno).
Ieri, tra le altre cose, è stato ritirato l'emendamento al decreto Irpef che prevedeva l'equiparazione della tassazione sui dividendi tra le partecipazioni qualificate e non qualificate, mentre è stata presentata una proposta di modifica dei relatori contro la tassazione al 26% delle rendite delle casse previdenziali private (si concederà un credito d'imposta per il periodo luglio-dicembre 2014 utilizzabile in compensazione dal 2015 sulla differenza con il livello del prelievo al 20%). Un aumento che avrebbe comportato per gli enti di previdenza dei professionisti un esborso pari a circa 50 milioni di euro, e che viene compensato da un incremento della tassazione delle rendite dei fondi di previdenza complementare che passa, per l'anno 2014, dall'11% all'11,5.
L'emendamento sull'equiparazione, presentato dal relatore Cecilia Guerra, e di fatto rinviato alla delega fiscale, puntava a "riequilibrare" la tassazione dei redditi derivanti dalla detenzione e/o negoziazione di partecipazioni qualificate rispetto a quella applicabile ai dividendi e capital gain collegati a partecipazioni non qualificate. Con le regole attuali, dal 1° luglio 2014 l'incremento dell'aliquota applicabile alla tassazione delle rendite finanziarie dal 20% al 26%, infatti, riguarderà solo i piccoli risparmiatori e non coloro che detengono o cedono partecipazioni qualificate. Le modifiche apportate dall'emendamento (ora ritirato) prevedevano che anche la tassazione delle partecipazioni qualificate fosse incrementata, con effetti legati però dalla situazione soggettiva del contribuente.
Sul versante delle casse di previdenza professionale l'Adepp, l'associazione degli enti previdenziali privati commenta: «Guardiamo con fiducia all'emendamento presentato dai relatori al Dl 66/2014, di cui auspichiamo l'approvazione». L'Associazione denuncia infatti l'iniquità, dato che, «unici in Europa, siamo sottoposti a una tassazione delle rendite che ci associa a qualsiasi fondo speculativo prevedendo una ulteriore tassazione all'atto dell'erogazione delle pensioni in misura commisurata agli scaglioni Irpef». Il presidente Adepp Andrea Camporese sottolinea il fatto che «per la prima volta il governo ha compreso la necessità di bloccare quasta spirale di tassazione sulla previdenza di primo pilastro». Il prossimo passo sarà l'armonizzazione della tassazione tra le casse e i fondi di previdenza complementare, che come si legge nell'emendamento, dovrà avvenire a decorrere dal 2015. Un passaggio che avvicinerà la previdenza dei professionisti italiani agli altri paesi europei.
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I numeri e le novità
CAPITAL GAIN
26%
L'emendamento presentato dal relatore, Cecilia Guerra, e poi ritirato puntava a "riequilibrare" la tassazione dei redditi derivanti da partecipazioni qualificate a partecipazioni non qualificate. Con le regole attuali, dal 1° luglio 2014 l'incremento dell'aliquota applicabile alle rendite finanziarie dal 20 al 26% non riguarderà coloro che detengono o cedono partecipazioni qualificate
CASSE
6%
L'emendamento presentato dai relatori al Dl 66/2014 "sterilizza" per il 2014 l'aumento della tassazione al 26% delle rendite delle casse previdenziali private. In pratica si concederà un credito d'imposta per il 2014 utilizzabile in compensazione dal 1° gennaio 2015 sulla differenza con il livello del prelievo al 20%
FONDI PENSIONE
11,5%
Per assorbire la perdita dal aumento al 26% per le casse di previdenza dei professionisti viene previsto nell'emendamento un aumento della tassazione per le rendite dei fondi di previdenza complementare (patrimonio stimato 116 miliardi) all'11,5%. Entro il 2015 la tassazione di Casse e previdenza complementare saranno armonizzati
SPENDING PA
5%
Sulla spending review, per il capitolo degli acquisti dei beni e servizi, il taglio lineare del cinque per cento dovrà essere considerato facoltativo dalla pubblica amministrazione non solo per i contratti in essere ma anche per i nuovi contratti. Un'altra novità riguarda la mancata previsione di sanzioni per le amministrazioni inadempienti

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