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Questo articolo è stato pubblicato il 31 maggio 2014 alle ore 20:35.
L'ultima modifica è del 02 giugno 2014 alle ore 10:13.

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Nigel Farage (Afp)Nigel Farage (Afp)

Grillo lo ha ribadito: Nigel Farage, leader del partito indipendentista britannico Ukip (United Kingdom Indipendence Party), «non è razzista» e «non si è alleato alla Lega Nord». La prima accusa resta nell'aria, tra i dubbi dei più critici sulle bordate euroscettiche e xenofobe di quello che è stato classificato dal Daily Telegraph come una tra i 50 protagonisti più influenti della destra britannica. Sulla seconda, chiedere conferma a Mario Borghezio: l'eurodeputato leghista era stato espulso a giugno dell'anno scorso dal gruppo Edf proprio su richiesta di Farage, con un aut aut («O lui o noi») che stroncava i «ripugnanti commenti» dello stesso Borghezio sull'allora ministro dell'integrazione Cecile Kyenge.

Borghezio non aveva gradito l'allontamento, bollando Farage come un «centralinista britannico che va a rompere i c... a Edimburgo» e «una delle tante puttane della politica» (il riferimento era sia agli «interessi nella city di Londra» sia allo scandalo, sollevato dal Daily Mirror, del conto fiduciario aperto da Farage nel paradiso fiscale dell'Isola di Man ndr). Farage, da parte sua, si era limitato ad accogliere l'espulsione come un «segnale inequivocabile» dell'estraneità a pulsioni xenofobe del gruppo euroscettico che co-presiedeva. E del suo partito, scissione indipendentista dei Tory di David Cameron: «L'Ukip si oppone a tutte le forme di razzismo e siamo soddisfatti che la questione sia stata risolta in via rapida e definitiva dai colleghi del gruppo» aveva dichiarato Farage, a margine di un provvedimento approvato dai due terzi del gruppo e reso effettivo da subito.

Le dichiarazioni contestate a Borghezio, peraltro fresco di rielezione nel 2014 con oltre 5.800 preferenze, erano quelle espresse in un'intervista alla Zanzara di Radio24: «Questo è un governo del bonga bonga, vogliono cambiare la legge sulla cittadinanza con lo ius soli e la Kyenge ci vuole imporre le sue tradizioni tribali, quelle del Congo. Lei italiana? Il Paese è quello che è, le leggi sono fatte alla cazzo». «E poi – aveva insistito Borghezio - gli africani sono africani, appartengono a un etnia molto diversa dalla nostra. Non hanno prodotto grandi geni, basta consultare l'enciclopedia di Topolino». (Alb. Magn.)

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