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Questo articolo è stato pubblicato il 02 giugno 2014 alle ore 15:04.

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(LaPresse)(LaPresse)

Non c'è storia, nella gara ad affascinare gli investitori esteri. Gli Usa di Obama, della ripresa economica, della disoccupazione al 6,3% vincono e convincono. Nella classifica 2014 di A.T.Kearney, che misura la propensione dei capitali esteri a investire in un Paese da qui alla fine dell'anno, gli Stati Uniti non solo mantengono il primo posto, ma aumentano la percentuale di giudizi positivi rispetto al 2013. Buona parte del merito va anche allo shale gas: la prospettiva di una futura indipendenza energetica del gigante a stelle e strisce non può che allettare chi sta pensando di investire nel Paese.

Se gli Usa stravincono, però, chi sorprende davvero è l'Etiopia, che da distantissimo outsider non solo quest'anno è riuscito a far parte della Top 25, ma è entrato fin da subito all'11esimo posto. «La performance di questo Paese mi ha colpito – racconta Luca Rossi, a capo dell'area Emea di A.T.Kearney - l'Etiopia, che è il secondo Paese più popoloso dell'Africa, dopo la Nigeria, è capace di offrire agli investitori un'immagine di grande stabilità, e questo la premia nelle loro intenzioni di investimento». In effetti, con il Pil di Addis Abeba che cresce a un ritmo del 9% e grazie alle aperture economiche volute dal governo, qui la crescita degli investimenti esteri è già una realta: banche, commercio, settore dell'innovazione. Senza dimenticare che tutta l'area del Corno orientale d'Africa è attraversata da un'ondata di crescita interna e di interesse internazionale: dal Kenya fino al Rwanda ormai pacificato.
Tra i grandi Bric, invece, per una Cina che mantiene il suo secondo posto e aumenta il numero dei giudizi positivi, c'è una Russia - l'anno scorso 11esima - che ha decisamente perso appeal ed è uscita dai radar. Il tutto, per di più, prima ancora che scoppiasse la crisi ucraina (le rilevazioni dell'Indice A.T.Kearney sono state fatte tra gennaio e febbraio di quest'anno). L'India, invece, contiene il danno e perde solo due posizioni. Nel complesso, però, l'Asia continua ad attrarre oltre un terzo degli investimenti esteri mondiali, mentre l'Europa un quarto.
Nel quadrante sudamericano il Brasile, nonostante il doppio appuntamento sportivo (Mondiali a giugno e Olimpiadi nel 2016), quest'anno perde due posizioni e scende dal terzo al quinto posto. Anche il Messico, nonstante il traino dell'economia Usa alla quale è strettamente correlato, perde fascino e scenda l 12esimo posto. Mentre guadagna il Cile: dalla 22esima alla 17esima posizione. (Mi. Ca.)

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