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Questo articolo è stato pubblicato il 03 giugno 2014 alle ore 07:13.

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Con un tempo medio di risposta ai reclami di tre giorni rispetto al termine stabilito dal regolamento Ue di 30 giorni, Trenord, la più importante impresa ferroviaria italiana che opera nel trasporto locale (treni dei pendolari, i più critici) sembra cavarsela bene.
Da qualche giorno ha fatto un ulteriore passo in avanti per promuovere le tutele di chi si sposta sui binari in Lombardia. Il 16 maggio l'amministratore delegato, Luigi Legnani, e il vice presidente del Comitato regionale consumatori utenti, Nunzio Buongiovanni, hanno firmato un protocollo d'intesa per attivare la «conciliazione paritetica», una nuova procedura gratuita, accessibile a tutti - abbonati e non - con tempi certi e rapidi per una soluzione extragiudiaziale delle eventuali controversie con l'azienda. Recependo così due raccomandazioni dell'Unione europea in materia.
Rispetto agli oltre 670mila viaggiatori al giorno, per un totale di 2.300 corse che coprono l'intero territorio della regione, nel 2013 Trenord ha ricevuto in media 48 reclami al giorno, il 70% su ritardi e condizioni disagiate di viaggio come l'affollamento e il 30% per cause esterne o indipendenti. L'azienda processa e generalmente accoglie 20 richieste di rimborso al giorno, il 90% relative a biglietti acquistati e non utilizzati.
Potranno ricorrere alla concilizione tutti i clienti che, a seguito di reclamo scritto al l'azienda, non abbiano ricevuto risposta in 30 giorni o l'abbiano giudicata insoddisfacente: l'operatività della procedura, che dovrà chiudersi entro 60 giorni dall'attivazione è prevista entro il mese ottobre, quando si concluderà la formazione dei conciliatori. (Mo. Pi.)

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