Più di 20mila neet della Garanzia giovani vogliono lavorare al Nord. Ma il piano nazionale rischia il corto circuito: ecco la mappa dei punti critici
Adapt, il Centro studi di Marco Biagi, ha elaborato per il Sole24ore.com una sintesi delle criticità mettendo a confronto i pilastri della raccomandazione europea e l'attuazione in Italia
di Cristiana Gamba e Giulia Rosolen
1. Punti critici della Garanzia giovani/La mappa

Il rischio che la Garanzia giovani vada in corto circuito è altissimo. L'ambizioso programma di reclutamento al lavoro under 30, voluto dall'Europa e diventato operativo in Italia il primo maggio scorso, è pieno di falle che se non colmate a più presto disattiveranno sul nascere la forza dell'intera operazione. I tempi sono strettissimi – entro la fine del mese i Centri per l'impiego dovrebbero chiamare i giovani iscritti per un primo colloquio – e i soggetti coinvolti tra cui Regioni e Province marciano ancora in ordine sparso mentre lo stato dell'arte vede 60mila ragazzi iscritti al portale garanziagiovani.gov.it con la speranza di trovare presto un'occupazione.
"Il terreno di verifica del successo non sono le adesioni ma le risposte date a chi ha aderito – osserva Michele Tiraboschi, giuslavorista e presidente di Adapt, il centro studi di Marco Biagi -. Di questo dovrebbe occuparsi il rapporto di monitoraggio del Ministero non di un vuoto elenco di interessati di cui nulla si sa con riferimento a loro presa in carico ed esiti occupazionali". Adapt ha elaborato per il Sole24ore.com una sintesi delle criticità mettendo a confronto i pilastri della raccomandazione europea e l'attuazione in Italia. Al momento solo la provincia di Trento ha fatto sapere che entro la metà di giugno effettuerà il primo colloquio orientativo. Le altre province tacciono.
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