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Questo articolo è stato pubblicato il 03 giugno 2014 alle ore 11:49.
L'ultima modifica è del 03 giugno 2014 alle ore 13:19.

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Contro l'emorragia di posti di lavoro confermata dai nuovi dati dell'Istat «l'obiettivo è procedere per produrre il cambio di segno a fine anno». La rassicurazione è del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che si dice convinto che il dato Istat sui senza lavoro nei primi tre mesi di quest'anno risenta «degli esiti riferiti al trimestre in cui il Pil è sceso dello 0,1%». Poletti ha anche fatto una stima degli esuberi in Alitalia nella fusione con Etihad: «Sono tra i 2.400 e i 2.500, almeno dalle risultanze pubbliche». «Continuo a leggere i giornali, finché non avremo preso visione del piano industriale non faremo alcun commento», ha spiegato il segretario Cgil, Susanna Camusso, a margine della conferenza stampa sullo sciopero della Rai.

«Serve uno scatto forte della capacità produttiva»
Sul lavoro «l'obiettivo è procedere per produrre entro fine anno il cambio di segno» e, dunque, diminuire il tasso di disoccupazione. Per il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, bisogna tener conto che l'industria «avrà l'esigenza di saturare gli impianti prima di richiedere nuova occupazione, quindi se non c'é uno scatto forte sull'incremento della capacità produttiva è difficile che si produca nuovo lavoro». Per quanto riguarda garanzia giovani, Poletti ha spiegato che il progetto «sta andando bene». Il ministro quindi ha aggiunto: «Siamo sopra i 60 mila giovani già registrati e l'afflusso di registrazione è abbastanza consolidato. Parlare di oltre 60mila giovani che hanno aderito è un grande risultato». «È chiaro - prosegue - che l'occupazione parte se c'è uno scatto forte nella capacità produttiva perché l'industria ha prima l'esigenza di saturare gli impianti e poi di produrre nuovi posti di lavoro».

Per la fusione tra Alitalia ed Etihad 2.400-2.500 esuberi
Gli esuberi stimati in Alitalia per la fusione con Etihad si aggirerebbero tra i 2.400 e i 2500. Ne è convinto il ministro Poletti che, a margine di un convegno in Fondazione Cariplo a Milano ha spiegato che «poi si dovrà vedere quando ci sarà la discussione di merito tra le parti». Il ministro ha ricordato che «il confronto parte sotto la regia del ministero delle Infrastrutture e noi siamo a disposizione per la parte che ci compete sugli ammortizzatori sociali». Poletti ricorda infine che «il tema degli ammortizzatori ha situazioni diverse, c'è il personale di terra e di volo, poi c'è il piano precedente, ancora in piedi, con un nucleo di persone in cassa integrazione a zero ore». Per queste ultime «bisognerà riconsiderare tutta la situazione».

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