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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2014 alle ore 07:56.
L'ultima modifica è del 06 giugno 2014 alle ore 13:10.

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(Corbis)(Corbis)

Nel nostro Paese i ragazzi sono iperconnessi, mediamente abulici e sicuramente disoccupati. La realtà parla chiaro: in Italia un giovane su due è senza lavoro (nel primo trimestre il tasso di disoccupazione tra chi ha tra i 15 e 24 anni è del 46%) la percentuale di laureati è il più basso tra i 28 Paesi Ue (cioè il 22,4%) e il 97% dei ragazzi sopra i 16 anni possiede un cellulare con il quale si intrattiene spesso in modo "insano" e/o improduttivo .

Bastano questi dati per capire che qualcosa va cambiato. Se le politiche sull'occupazione giovanile stentano a decollare è forse il caso di cominciare a pensare fuori dagli schemi per trovare una soluzione alla precarietà, non solo economica, di questi anni. Agli studenti che in questi giorni affronteranno la maturità e che sono incerti sul proprio futuro potrebbe dunque essere utile prospettare un periodo di pausa produttiva: un gap year (come viene chiamato nei Paesi anglosassoni).

Per partire basta vincere il timore dei genitori e provare a fare un cammino difficile ma molto formativo: ecco dieci incentivi per farlo.

1 . Potrai studiare con più profitto all'Università
Secondo il Time Princeton e l'Università del Nord Carolina e Harvard incoraggiano questa scelta. Lo scorso febbraio la Tufts University ha lanciato un percorso di studi di 1+4 anni che prevede un anno sabbatico. Gli studenti che hanno scelto questa opzione hanno una media di voti più alta e sono più coinvolti nel percorso di studi.

2 . Scegliere (dopo) è più facile
Dopo un anno di avventure, ci si conosce meglio, si scoprono inclinazioni per alcuni studi che solo 12 mesi prima non si sarebbero mai presi in considerazione. Sbagliare facoltà risulterà più difficile e così si riduce la perdita di tempo e soldi per l'iscrizione.

3 . La libertà: mai così vera come a 18 anni
Quando vi capiterà di avere ancora 18 anni, di essere senza impegni professionali, senza rate del mutuo, senza figli, né preoccupazioni e nel massimo della forma fisica? La risposta è mai. Pensateci.

4 . Prove di vita
Uscire dal guscio parentale e sopravvivere senza mamma e papà e gli amici di sempre all'orizzonte, non è prova per chiunque. Ma una volta superata la porta di casa scoprirete che il mondo può essere alla vostra portata. Tornerete più forti pronti a farvi rifocillare da mammà, con gusto.

5 . Laureati in capacità di adattamento con 110 e lode
Durante i dodici mesi, ma possono essere anche meno, di distacco vi confronterete con persone, lingue e culture molto diverse da quella nativa. Anche il microcosmo universitario le prevede, ma con un anno di anticipo sarete in grado di assimilarla e gestirla molto meglio dei vostri compagni di corso.

6 . Un romanzoautobiografico (con risvolti tragici e comici)
"Vi racconto di quella volta che sono rimasta senza soldi a…quel ragazzo mi ha salvato dalla panchina della stazione ospitandomi a casa sua. ..Ma lo sapete che per una settimana ho mangiato solo il cibo dei distributori automatici?" Quante avventure, tutte da raccontare (beh, non proprio tutte) .

7 . Un curriculum rispettabile
Spesso un anno sabbatico comporta una riga in più, e di peso, sul vostro curriculum. A volte, soprattutto per le società internazionali, questa esperienza se prevede anche un periodo di lavoro non importa se umile, vale di più di un Mba fatto sotto casa.

8 . Le lacune del liceo? Colmate con profitto
Avete dormito durante il corso di francese? Un periodo trascorso nello Champagne a lavorare durante la vendemmia e un lungo soggiorno nei territori d'Oltremare a fare del volontariato potrebbero rafforzare notevolmente le vostre conoscenze linguistiche e umane.

9 . Quanto tempo per pensare
Che ritmo dare a un'esperienza simile lo deciderete solo voi. Nessun appello, ne sessioni imperdibili, il concetto di fuori corso non vi sfiorerà. Siete fuori, siete soli potete fare quello che volete, al vostro ritmo. La responsabilità è solo vostra, con oneri e tanti onori.

10 . Amici virtuali vs amici reali
Il vostro profilo su Facebook verrà corredato da una miriade di compagni di viaggio (non tutti significativi ma comunque reali). Probabilmente con molti di loro avrete vissuto avventure nemmeno lontanamente paragonabili a quelle condivise con gli ex compagni di scuola con cui scambiavate pigramente sciocchezze sul wall, prima del sabbatico. (L.B.)

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