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Questo articolo è stato pubblicato il 07 giugno 2014 alle ore 08:12.

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L'obiettivo è riunire tutti i moderati per competere alla pari con il Pd del premier Matteo Renzi. Creare una coalizione che vada dalla Lega all'Udc, passando per Fratelli d'Italia e Ncd, con Forza Italia come perno centrale. Silvio Berlusconi lo ripete da giorni e ieri ha compiuto i primi passi, vedendo il segretario della Lega Matteo Salvini (è la prima volta che l'ex premier incontra Salvini da segretario del Carroccio).
Il percorso non è tuttavia facile: bisogna trovare un programma comune, regole per scegliere il leader della coalizione (con le primarie?). L'orizzonte temporale, a meno del precipitare della situazione politica, sono le politiche del 2018. Ma presto ci saranno le regionali in Calabria e nel 2015 ci sarà poi il voto in una regione centrale come la Puglia, occasioni per sperimentare una nuova intesa. Poi nel 2016 ci saranno le comunali di Milano, dove Salvini vuole giocare un ruolo di primo piano. E proprio Salvini, ieri, è stato ospite a sorpresa di Berlusconi alla nuova Casa Milan. In una una giornata dalla quale l'asse Fi-Carroccio è uscito consolidato: Mariastella Gelmini e Giovanni Tori hanno firmato due dei referendum proposti dalla Lega. «Finita la partita dei ballottaggi – ha commentato Salvini – ci rivedremo per vedere se ricostruire l'alleanza, ma per ora hanno firmato alcuni dei nostri referendum, il bilancio è positivo». In una lettera inviata all'Eco di Bergamo, l'ex premier ha rilanciato ieri il progetto dell'alleanza tra Fi, Lega, Ncd, Udc e Fdi. Al momento più lontana appare l'unione con gli alfaniani. Poi restano le divergenze strategiche dei centristi con la Lega».
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