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Questo articolo è stato pubblicato il 10 giugno 2014 alle ore 07:07.
L'ultima modifica è del 10 giugno 2014 alle ore 10:18.

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Via alla discussione generale in commissione Lavoro al Senato sul Ddl delega sul lavoro, parte del Jobs Act del Governo. Oggi sarà anche fissato il termine per la presentazione degli emendamenti. L'impegno con il governo, spiega la capogruppo Pd in Commissione, Annamaria Parente, è quello di procedere «in tempi abbastanza veloci» in modo da avere rapidamente il primo disco verde dell'Aula del Senato. Una tempistica in sintonia con quanto dichiarato dal presidente della Commissione e relatore sul Ddl, Maurizio Sacconi (Ncd), che ha auspicato il via libera dell'Aula entro i primi giorni di luglio. Per garantire questo timing, la Commissione dovrà dare l'ok entro la fine di giugno.

Parente: non può rimanere impantantanato in Parlamento
Anna Maria Parente ha ricordato che, in materia di lavoro, «il decreto legge è stato la prima tappa, questo Ddl è la seconda e non può rimanere impantanato in Parlamento. In ogni caso, con la volontà di tutti, anche del Governo, sono sicura che faremo un buon lavoro», con l'obiettivo di avere «entro l'anno la legge approvata». Quanto alle possibili modifiche, l'orientamento sarà quello di non andare troppo nello specifico negli indirizzi di delega e di rinviare ai decreti delegati che, ha sottolineato, «diventeranno importanti». Il «cuore della delega» è quello delle politiche attive con la necessità di «affrontare nel merito un maggiore raccordo tra le politiche passive, gli ammortizzatori, e quelle attive». Quello del salario minimo è invece il tema «più difficile da affrontare ma su cui il Governo si è impegnato a un dialogo con le parti sociali. Bisogna trovare il giusto equilibrio tra la contrattazione e le situazioni da tutelare».

Poletti: Jobs act per semplificare e dare certezza
'«Se c'é un posto di lavoro, é un posto di lavoro e bisogna fare in modo che venga utilizzato al meglio. Credo che questa sia una norma che aiuta fondamentalmente a semplificare e a dare certezza. Credo che la nostra logica generale di intervento normativo debba essere appunto quella di semplificazione e di certezza», ha detto il ministro del Lavoro Giuliano Poletti a Catania rispondendo alle domande dei giornalisti sul Jobs act a margine di un incontro organizzato dal Pd.

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