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Questo articolo è stato pubblicato il 09 giugno 2014 alle ore 18:40.
L'ultima modifica è del 09 giugno 2014 alle ore 19:03.

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I capi di governo di Olanda, Svezia, Gran Bretagna e Germania si riuniranno questa sera per una cena, seguita domani da una riunione di lavoro, per discutere tra le altre cose della controversa nomina di un nuovo presidente della Commissione europea. L'obiettivo del cancelliere Angela Merkel è di capire se c'è la possibilità di un accordo sulla scelta di Jean-Claude Juncker. Ancora una volta, uno snodo cruciale nella vita comunitaria provoca una divisione Nord-Sud tra i paesi dell'Unione.

Svezia, Olanda e Gran Bretagna si sono opposti alla nomina di Juncker, capolista del Partito popolare europeo arrivato primo alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Respingono l'idea che la nomina del Consiglio europeo debba riflettere in tutto e per tutto l'esito del voto. Sono convinti che la designazione spetti al Consiglio europeo, senza vincoli. Temono che una scelta basata sulla votazione del 22-25 maggio mostri l'immagine di una Europa federale, per loro inaccettabile.

In una intervista stamani al Financial Times, il primo ministro svedese Fredrik Reinfeldt ha criticato la nomina di Juncker. Il premier conservatore guida un paese che ha deciso, per ora, non di aderire alla moneta unica. L'uomo politico deve affrontare in settembre nuove elezioni che rischia di perdere. Forse anche per questo motivo ha assunto una posizione così nazionalista. La Germania ha invece appoggiato la candidatura di Juncker, dopo qualche giorno di incertezza.

Il cancelliere, però, è in difficoltà: crede di dover sostenere l'ex premier, ma non vuole isolare la Gran Bretagna, con il rischio eventuale di una uscita del paese dall'Unione. Un recente sondaggio della ARD ha mostrato tutte le contraddizioni della posizione tedesca: il 60% dei tedeschi crede che la signora Merkel faccia bene a cercare un compromesso tra i vari interessi, ma il 55% dei tedeschi è convinto che Juncker debba guidare la Commissione anche dinanzi alle minacce di Londra di lasciare l'Unione.
La scelta del nuovo presidente dell'esecutivo comunitario avviene alla maggioranza qualificata, e deve essere poi approvata dal Parlamento europeo. Insieme, Gran Bretagna, Germania, Svezia e Olanda non hanno una minoranza di blocco. L'obiettivo dei Ventotto è di trovare un accordo entro la fine di giugno, quando si svolgerà una riunione del Consiglio europeo. In questi giorni il presidente dello stesso Consiglio europeo Herman Van Rompuy sta avendo consultazioni con le varie parti in causa.

La battaglia di questi giorni è il riflesso di una Europa al crocevia tra federalismo e confederalismo. Nel caso Juncker venga nominato alla Commissione, bisognerà ricompensare i suoi oppositori, designando un loro alleato alla presidenza del Consiglio europeo, in scadenza a fine anno. Durante la riunione di oggi e di domani, che si svolge nella residenza estiva del premier svedese a Harpsund, i quattro leader discuteranno anche della situazione economica, e delle priorità della prossima legislatura.

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