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Questo articolo è stato pubblicato il 09 giugno 2014 alle ore 07:09.

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Il primo ministro giapponese Shinzo Abe (Ansa)Il primo ministro giapponese Shinzo Abe (Ansa)

Al ritorno dal G7 di Bruxelles e dalla visita a Roma, il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha trovato una sorpresa positiva sul fronte dell'economia, che diventa per lui cruciale ora che si appresta ad annunciare un piano organico di riforme per promuoverne una crescita sostenibile.

LA REVISIONE DEL PIL - Il Prodotto interno lordo giapponese nel primo trimestre 2014 è cresciuto più di quanto indicato in occasione del rilascio dei dati preliminari circa un mese fa. Il Pil è stato rivisto al rialzo in relazione a una valutazione più ampia degli investimenti di capitale delle imprese: l'economia giapponese è cresciuta nei primi tre mesi di quest'anno a un tasso annualizzato del 6,7% anziché del 5,9% segnalato in precedenza. Una revisione che ha destato una certa sorpresa, visto che vari economisti si attendevano piuttosto un ritocco al ribasso del dato. Gli investimenti di capitale sono stati rivisti al rialzo a un tasso annualizzato di +34,2% contro il +21% originario: un dato che sottolinea come il progresso dell'economia non sia stato legato solo al settore dei consumi, spronato dalla corsa agli acquisti scattata in anticipazione del rialzo dell'Iva dal 5 all'8% dal primo aprile. L'Ufficio di Gabinetto ha rivisto leggermente all'insù anche i consumi, mentre ha dato una lettura un po' meno favorevole – rispetto ai dati preliminari – degli investimenti pubblici e delle scorte private.

Così nel primo trimestre il Sol Levante ha brillato rispetto alle altre economie avanzate, con un progresso dell'1,6% sul trimestre precedente: gli Stati Uniti hanno registrato una contrazione dell'1% causata per lo più da avverse condizioni del tempo, mentre l'area euro è cresciuta meno dell'1 per cento. Senonché nel trimestre in corso il Giappone dovrebbe andare incontro a una contrazione del prodotto interno lordo, legata al forte calo dei consumi post-aumento dell'Iva. Il governo del premier Shinzo Abe e molti economisti sono però fiduciosi che nel terzo trimestre l'economia tornerà a crescere. Il premier annuncerà questo mese un piano organico di riforme per lo sviluppo (la "terza freccia" dell'Abenomics). E in caso di contrazione troppo forte del Pil, la banca centrale potrebbe introdurre ulteriori stimoli monetari.

IL FRONTE DIPLOMATICO – Anche a causa dell'insistenza giapponese, il G7 ha sottolineato in modo enfatico l'inaccettabilità di ogni cambiamento dello status quo internazionale attraverso l'utilizzo di intimidazione, coercizione o forza. A Roma Shinzo Abe si è fatto ripetere esplicitamente dal premier Matteo Renzi la posizione italiana di totale condivisione su questo punto. Il Giappone teme infatti l'aggressività cinese nel rivendicare la sovranità sulle isole Senkaku (controllate da Tokyo) e ha visto con costernazione il cambiamento di status quo in Ucraina attuato con la forza da Putin. Italia e Giappone hanno anche concordato di accelerare le trattative per stipulare un accordo bilaterale sullo scambio di informazioni in tema di sicurezza e antiterrorismo. Tokyo, ad esempio, è interessata a essere informata sulla situazione in Nord Africa, dopo essere stata colta di sorpresa dalla crisi degli ostaggi in Algeria che nel gennaio 2013 costò la vita a 10 giapponesi.

L'Italia era già pronta a firmare, ma occorre attendere il completamento dell'istituzionalizzazione in Giappone delle nuove strutture per la sicurezza e per la tutela dei segreti. Sono anche iniziate le discussioni per arrivare a una intesa bilaterale di cooperazione sulle tecnologie per la Difesa e per la gestione delle crisi. Abe ha anche portato a casa il consenso dell'Italia a proseguire i negoziati per un accordo di libero scambio tra Unione Europea e Giappone (sui quali in passato Roma aveva mostrato scetticismo). La visita a Papa Francesco, infine, è stata l'occasione per cercare di accreditare il suo concetto di "pacifismo pro-attivo" e mettere in luce il perdurante ruolo del Giappone negli aiuti allo sviluppo dei Paesi poveri. Abe ha invitato il Papa in Giappone: un viaggio che potrebbe forse materializzarsi l'anno prossimo (il Pontefice andrà in agosto in Corea del Sud.).

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