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Questo articolo è stato pubblicato il 09 giugno 2014 alle ore 19:52.
L'ultima modifica è del 09 giugno 2014 alle ore 21:01.

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Il rimpasto di governo Samaras, dopo la batosta elettorale delle europee, è una mossa azzeccata, che dà il segno della volontà del premier di andare avanti con l'opera di riforma, ma senza gli eccessi di austerità del recente passato. La scelta del nuovo timoniere delle Finanze è caduta sull'economista Gikas Hardouvelis, docente di economia all'Università del Pireo. Lo ha annunciato la nuova portavoce del governo, la giornalista Sofia Voultepsis, che ha sostituito l'ex portavoce Simos Kedikoglou. Un' ottima scelta quella fatta da Samaras poiché Hardouvelis è un economista molto esperto e rispettato anche a livello internazionale, dotato di buone capacità comunicative e divulgative, nonché profondo conoscitore del sistema bancario greco che ha appena portato a termine con successo una vasta ricapitalizzazione per superare le perdite successive all'haircut da 100 miliardi di euro dei bond ellenici, il maggiore della storia moderna.

Hardouvelis, capo economista di Eurobank ed ex direttore dell'ufficio economico dei due precedenti premier greci, - il socialista Costas Simitis nel 2000-2004 e il premier tecnico e ex vice governatore della Bce, Lucas Papademos, da fine 2011 fino a metà 2012 - sostituisce l'attuale ministro Yannis Stournaras spesso accusato di essere troppo vicino ai desiderata della troika.

Stournaras è stato colui che ha gestito gli ultimi due anni i rapporti spesso complessi con i creditori internazionali (la troika appunto) e il periodo di transizione sino al ritorno della Grecia sui mercati internazionali dopo quattro anni di esilio forzato e al primo surplus primario di bilancio dello 0,8% del Pil. Ora però Stournaras si era politicamente logorato e serviva un ricambio che con mano altrettanto ferma ma con meno vis polemica portasse avanti il sentiero tracciato di riforme strutturali senza dimenticare la crescita.

L'iniziativa del premier Antonis Samaras, dovrebbe contribuire a dare nuovo impulso
al governo di Atene che ha solo due voti di maggioranza, dopo la vittoria alle ultime elezioni del principale partito di opposizione in Grecia, Syriza, di sinsitra radicale che ha superato di oltre tre punti percentuali i conservatori di Nea Dimokratia, criticati per la loro politica di austerità. Secondo le informazioni dei media locali, il rimpasto dovrebbe consentire al precedente ministro delle Finanze Yannis Stournaras, l'uomo che ha saputo tenere la barra nel mare tempestoso della crisi, di essere nominato nuovo governatore della Banca di Grecia. In qualche modo questo cambio significa che la parte più dura della crisi è finita.

Tra le poltrone che cambiano titolare, anche quella del ministero dell'Istruzione Pubblica dove va Andreas Loverdos, e quella del dicastero dello Sviluppo assegnata all'attuale
ministro per la Protezione del Cittadino Nikos Dendias che sarà rimpiazzato da Vassilios Kikilias.
Questi i volti nuovi nel terzo governo Samaras: Yiannis Vroutsi (Lavoro e Previdenza Sociale); Machis Voridis (Sanità); Arghiris Dinopoulos (Interni) e Constantinos Tasulas (Cultura).
Cambia come dicevamo anche il portavoce del governo e la giornalista Sofia Voultepsis subentrerà a Simos Kedikoglou. Restano al loro posto invece, i ministri Evanghelos Venizelos (Esteri e vice-premier e presidente del Pasok); Dimitris Avramopoulos (Difesa); Michalis Chrisochoidis (Infrastrutture); Yannis Maniatis (Ambiente ed Energia); Kyriakos Mitsotakis (Riforma Amministrativa); Andreas Loverdos (Pubblica Istruzione); Olga Kefaloyanni (Turismo); Miltiadis Varvitsiotis (Marina Mercantile); Yannis Koutsoukos (Sviluppo Agricolo) Charalambos Athanassiou (Giustizia).

Intanto l'economia lancia segnali discordanti. Secondo l'Ufficio di statistica ellenico il Pil è sceso dello 0,9% nel primo trimestre dell'anno, contro il -1,1% stimato in precedenza. Si tratta del calo minore segnato negli ultimi 4 anni di crisi. Male però i dati sul commercio estero: le esportazioni di aprile sono crollate del 20,9% a 2,02 miliardi su base annua, escludendo i prodotti combustibili il calo è stato del 12,4%.

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