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Questo articolo è stato pubblicato il 10 giugno 2014 alle ore 12:26.
L'ultima modifica è del 10 giugno 2014 alle ore 13:19.

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Dopo il successo al voto europeo di maggio Alexis Tsipras, il presidente di Syriza, la sinistra radicale greca, verrà ricevuto oggi dal presidente della Bce, Mario Draghi, a Francoforte.

Il leader della sinistra greca Tsipras avrà un colloquio sugli sviluppi in Grecia ed Europa a cui parteciperà anche il consigliere esecutivo Bce Benoit Coeuré.

Alexis Tsipras è uscito nettamente vincitore dalle elezioni europee in Grecia e nelle amministrative nell'Attica superando Nea Dimokratia, mettendo a rischio la tenuta del governo di Antonis Samaras. Il premier ha appena deciso un ampio rimpasto di governo sostituendo il ministro delle Finanze Yannis Stournaras con Gikas Hardouvelis, già consigliere economico di due ex premier greci; il socialista Simitis e l'ex numero due della Bce Lucas Papademos. Hardouvelis è considerato più attento alla crescita e alle riforme strutturali rispetto alle politiche di rigore di Stournaras che oggi è molto impolare nel paese perché considerato troppo vicino alle esigenze dei creditori internazionali rappresentati dalla troika. Strournaras è candidato al nuovo incarico di governatore della Banca centrale di Grecia. Una scelta non condivisa da Tsipras.

Intanto questa mattina è uscito il dato dell'inflazione in Grecia: i prezzi al consumo di maggio sono a -2% rispetto -1,6% di aprile anno su anno. Una deflazione molto elevata che si scontra con il dato della crescita media dei prezzi all0 0,5% dell'eurozona. Il tema della deflazione e della sua diversità all'interno dei paesi dell'area euro è un dato importante che la Bce monitora per verificare le diversità di accesso al credito all'interno della stessa unione monetaria. Le ultime mosse decise giovedì scorso a Francoforte - tra riduzione dei tassi e TLTRO da 400 miliardi di euro con obiettivo liquidità alle famiglie e imprese - vanno proprio nella direzione della lotta alla deflzione.

Ovviamente un diverso grado di deflazione è naturale in un'area dove non si può svalutare e quindi chi deve recuperare competitività rispetto ai partner deve ridurre salari, uscite e i consumi, tra cui l'import e aumentare l'export per ristabilire i conti con l'estero. L a riduzione dei consumi però non può eccedere o superare certi limiti visto che il mandato della Bce è quello di tenere i prezzi vicini al 2% non a meno 2% come invece sta accadendo in Grecia.

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