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Questo articolo è stato pubblicato il 10 giugno 2014 alle ore 12:57.
L'ultima modifica è del 10 giugno 2014 alle ore 19:11.

Introdotto dalla Finanziaria 2008
Il tax credit è la possibilità di compensare debiti fiscali (Ires, Irpef, Irap, Iva, contributi previdenziali e assicurativi) con il credito maturato in seguito a un investimento nel cinema. Il tax credit è stato introdotto in Italia dalla Finanziaria del 2008 (la legge 244/2007): le norme sono contenute nell'articolo 1, commi da 325 a 337 . Le modalità di concessione ed erogazione dei benefici fiscali sono disciplinate dal Dm 7 maggio 2009 e dal Dm 21 gennaio 2010.

Chi può chiedere il tax credit
Possono chiedere il tax credit tutte le imprese soggette a tassazione in Italia. Per la produzione si distingue, in primo luogo, tra un tax credit esterno e un tax credit interno rispetto al settore cinematografico. Il credito d'imposta esterno è rivolto alle imprese che non appartengono alla filiera cinematografica e audiovisiva che possono investire nella produzione del film ottenendo un credito d'imposta pari al 40% dell'apporto (per un massimo di 1.000.000 di euro di credito per ciascun periodo d'imposta). Anche le società di distribuzione cinematografica e di esercizio possono fornire apporti alla produzione, in qualità di investitori esterni: avranno diritto a un credito d'imposta pari al 20% dell'apporto (per un massimo di 1.000.000 di euro di credito per ciascun periodo d'imposta). Le altre imprese del settore cinematografico e audiovisivo e le persone fisiche non possono accedere a tale misura. Il credito d'imposta interno è dedicato agli operatori della filiera cinematografica nella misura del 15% da calcolarsi sul costo "eleggibile" di produzione. Questo credito d'imposta spetta fino all'ammontare massimo annuo di 3.500.000 euro.

A chi spetta il tax credit alla produzione di film stranieri
Il tax credit alla produzione di film stranieri spetta alle industrie tecniche e alle imprese di produzione esecutiva di lungometraggi stranieri girati in parte o integralmente in Italia nella misura del 25% da calcolarsi su spese italiane ed estere che non eccedano il 60% del costo totale del film. Sono eleggibili le spese sostenute dalla produzione esecutiva italiana in altro Paese Ue, comunque entro il 30% del budget complessivo. Il credito di imposta massimo spettante è di 5.000.000 di euro per film.

Le misure per le società di distribuzione
Ci sono anche misure agevolative per le società di distribuzione. Eccole. 1) Quota credito di imposta: 10% delle spese nazionali sostenute per la distribuzione di opere cinematografiche di nazionalità italiana con versione originale in lingua italiana che rispondano ai requisiti culturali ai sensi della tabella A allegata al decreto produttori 2009 (tax credit massimo per periodo di imposta 2 mln di euro); 2) Quota credito di imposta: 15% delle spese nazionali sostenute per la distribuzione di opere cinematografiche di Interesse culturale che rispondano ai requisiti culturali ai sensi della tabella A e della tabella B allegate al decreto produttori 2009 (tax credit massimo per periodo di imposta 1,5 mln di euro).

Cosa è il tax credit digitale
Il tax-credit digitale è un credito d'imposta riconosciuto agli esercenti cinematografici che digitalizzano le sale, accordato in base al 30% delle spese sostenute, fino a un massimo di 50.000 euro per schermo e per un totale di 200.000 euro (de minimis) per società. Il credito è cedibile a fornitori dell'impianto e a intermediari bancari e finanziari.

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