Le mani di al-Qaeda sul petrolio, ecco la nuova mappa del terrore che spaventa l'Occidente
Il fondamentalismo islamico torna ad agitare i sonni dei governi europei e americano che vedono luoghi strategici per gli equilibri energetici precipitare nel caos. Ecco quali sono e cosa sta succedendo
di Roberta Miraglia
3. Le mani di al-Qaeda sul petrolio / Nel Maghreb islamico (Aqmi)
Eredi del gruppo salafita per la predicazione e il combattimento (Gspc), sono jihadisti attivi in Algeria, Mali, Tunisia, Mauritania e Libia. Nel settembre 2006 il gruppo, fondato da Hassan Hattab, ex comandante dell'algerino Gia, saldò le sue forze con al-Qaeda e cambiò ufficialmente il nome in al-Qaeda nel Maghreb islamico. Già nel 2007 la formazione ha stabilito stretti rapporti con il Gruppo combattente islamico libico, che alimenta il caos nel quale versa il paese nordafricano e che contribuisce a intensificare il fenomeno migratorio di massa verso le coste italiane. È il salafismo dell'Arabia Saudita la principale ispirazione religiosa di Aqmi. Il leader di al-Qaeda nel Maghreb islamico è Abdelmaleq Druqdel, ingegnere esperto di esplosivi, ex combattente in Afghanistan contro i sovietici. È a questa guerra - 1979-1989 - che gli esperti occidentali fanno risalire l'origine del gruppo islamico.
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