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Questo articolo è stato pubblicato il 11 giugno 2014 alle ore 19:01.
L'ultima modifica è del 11 giugno 2014 alle ore 19:10.

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«La tutela dell'indipendenza assicurata al giudice dagli ordinamenti non rappresenta un mero privilegio ma trova la sua ragione e il suo giusto bilanciamento nel rispetto da parte dei magistrati dei principi deontologici». Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, all'inaugurazione dell'assemblea della Rete europea dei Consigli di giustizia. E ha aggiunto: «la giurisdizione deve coniugare equità e imparzialità con una risposta efficace e tempestiva».

Coniugare efficienza e tempestività
Napolitano nel suo intervento ha sottolineato che la «magistratura è chiamata oggi a fare fronte a una crescente e sempre più complessa domanda di giustizia e la giurisdizione deve essere, pertanto, in grado di soddisfare le attese dei cittadini, coniugando equità e imparzialità con una risposta efficace e tempestiva».

Credibilità giudice non prescinde da rispetto limiti
Non solo. Per il capo dello Stato «l'affermazione e il riconoscimento del prestigio, dell'autorevolezza, della credibilità della magistratura, su cui poggia la fiducia dei cittadini e quella degli Stati» non possono prescindere «dal rispetto dei principi, delle qualità, dei limiti che il ruolo del magistrato impone». E Napolitano nel suo intervento ha auspicato inoltre che l'Italia «durante la sua presidenza sappia imprimere nuovo impulso alla cooperazione in campo giudiziario».

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