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Questo articolo è stato pubblicato il 12 giugno 2014 alle ore 15:19.
L'ultima modifica è del 12 giugno 2014 alle ore 19:25.

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Situazione complicata e difficilissima. La trattativa tra l'Alitalia e i sindacati si preannuncia complessa, con l'azienda che ha confermato i 2.251 esuberi strutturali. Serve una soluzione affinché nessuno alla fine resti senza lavoro. Lo hanno detto i sindacati generali di categoria al termine dell'incontro di oggi con l'amministratore delegato dell'Alitalia, Gabriele Del Torchio, annunciando che torneranno ad incontrarsi lunedì prossimo. Si tratta fino in fondo per scongiurare i licenziamenti.

I 2.250 esuberi «sono una condizione necessaria perché l'azienda possa avere una dimensione efficiente e competitiva» ha replicato l'ad di Alitalia Gabriele Del Torchio dopo l'incontro con i sindacati, spiegando che «il clima è preoccupato su quello che deve avvenire, ma ci si rende conto che creare l'alleanza con Etihad è l'unica opportunità». Il tema delle banche nella trattativa tra Alitalia ed Etihad é l'altro un argomento di rilievo. Del Torchio, al termine dell'incontro con i sindacati,ha aggiunto che si sta ancora lavorando per un accordo con le banche. «Ci si sta lavorando - ha detto Del Torchio - é un tema di rilievo. Oggi avrò un incontro«.

«È stato un incontro teso, abbiamo chiesto approfondimenti, la situazione è complessa», ha detto il segretario generale della Fit Cisl Giovanni Luciano, aggiungendo che lunedì «ci rivediamo per approfondire meglio, siamo ancora in una fase in cui cerchiamo di capire come nascono questi esuberi. Da lunedì - ha aggiunto - inizia la no stop e noi pretendiamo una trattativa seria con l'obiettivo di tutelare tutti, il nostro obiettivo è disoccupazione zero». Luciano ha quindi evidenziato che «con l'appoggio dei ministri assicurato ieri pensiamo di poterne uscire al meglio, ma vogliamo approfondire fino all'ultimo: non accettiamo aut aut che comunque oggi non ci sono stati posti». «Gli strumenti per gli ammortizzatori sociali non mancano ma non siamo ancora arrivati a quello» ha aggiunto il numero uno della Filt Cgil Franco Nasso. «Ci sono 2.251 unità di lavoro che secondo il Piano sono in esubero: è una trattativa che parte, c'è molto lavoro da fare, ma non ci pare sia quello il punto d'arrivo - ha aggiunto - Bisogna fare in fretta, ma non è una settimana in più o in meno a fare la differenza». Anche Nasso ha confermato che da parte dell'azienda non c'è stata «nessuna posizione ultimativa».
«È una situazione molto complessa, difficile, che dovrà avere dei tempi adeguati per trovare le migliori soluzioni per tutti», ha detto anche il segretario generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi. «I 2.251 esuberi sono stati confermati dall'azienda e vanno trovate soluzioni - ha aggiunto - affinché alla fine nessuno resti senza lavoro».

Lupi a Kallas: maggioranza resterà a controllo italiano

La maggioranza di Alitalia resterà a controllo italiano. Lo ha assicurato il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, al termine dell'incontro con il commissario europeo ai Trasporti, Siim Kallas. «Ho aggiornato il commissario sugli ulteriori elementi di novità di questa settimana. Ho confermato al commissario - ha detto Lupi - che il governo si atterrà coerentemente alle diposizioni europee, e farà rispettare la divisione della proprietà del 49% a 51%. Gli ho confermato che in ogni caso la maggioranza vorrà essere una maggioranza a controllo italiano. Quindi gli ho detto che saremo a stretto contatto dal primo luglio e che su tutte le informazioni che la Commissione riterrà utili avere sullo stato della trattativa il governo è disponibile». Il ministro ha poi ribadito la necessità di fare presto nella trattativa. «Il tempo è fondamentale. Di fronte a un investitore che fa una proposta il problema non è allungare i tempi - ha detto Lupi - ma dirgli se quella proposta va bene o non va bene. Tutti devono fare la loro parte perchè è giusto dare delle risposte. I tempi non li detta il governo e neanche i sisndacati, i tempi li devono dettare la realtà e le parti. Il sindacato si è sempre comportato con responsabilità e credo continuerà a farlo».

Lupi, grande responsabilità dire no a 1,2 mld
Su Alitalia «stiamo andando in una direzione molto positiva, per il momento sono ottimista anche perché di fronte a 1,2 miliardi ci vuole una grande responsabilità per dire di no» ha detto il ministro dei trasporti, Maurizio Lupi, a margine dell'incontro con il commissario europeo ai trasporti, Siim Kallas.

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