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Questo articolo è stato pubblicato il 12 giugno 2014 alle ore 16:06.

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Battono la crisi con la loro impresa, crescono di numero, assumono italiani e ora cominciano a vendere all'estero anche il meglio del made in Italy. Sono i tanti imprenditori immigrati - oggi in Italia sono 500mila - che stanno aiutando il nostro Paese a vedere la ripresa. Tra questi c'è Christine Chua, 33 anni, di origine filippina che vende con la sua Delta contract corpi luminati e illuminazione per le navi da crociera. Chua, immigrata in Italia nel 2000 è stata oggi insignita a Roma del Moneygram Award, il premio all'imprenditoria immigrata.«Ho imparato tutto in un'azienda italiana dove lavoravo - spiega - e poi ho deciso di creare la mia impresa». «Credo che in Italia ci siano il lavoro e le opportunità – aggiunge l'imprenditrice - ma è difficile fare impresa, soprattutto per la difficoltà a trovare credito e per la burocrazia».

I premiati scelti tra 150 imprenditori stranieri
L'azienda di Chua è stata selezionata tra circa 150 imprese straniere, protagoniste di «storie di successo - precisa Massimo Canovi vice presidente Southern Europe di Moneygram - che non hanno temuto la crisi e sono riusciti con coraggio e perseveranza a diventare punti di riferimento in diversi settori». «Gli immigrati saranno i primi ad uscire dalla crisi e una componente importante per la ripresa», ha aggiunto il dg dell'Immigrazione del ministero del Lavoro, Natale Forlani che ha presieduto la giuria. «L'immigrazione non è solo questione di integrazione, ma di realtà - ha sottolineato il presidente Piccola industria e Vicepresidente di Confindustria, Alberto Baban - ben vengano queste imprese distributrici naturali del profitto. Non ci sono differenze tra imprenditori italiani e stranieri». A Chua è andato anche il riconoscimento di categoria per la Crescita. Tra gli altri premiati anche l'argentino Santiago Lucas Herrero (premio Occupazione) per la sua impresa leader nel mercato del miele, la bulgara Radoslava Petrova (Innovazione) che ha avviato una cooperativa di pesca composta da donne; Awais Muhammad (Imprenditoria giovanile), 25 anni, pakistano, per la sua agenzia di servizi agli stranieri; l'albanese Klodiana Cuka (Responsabilità sociale), che ha fondato l'Onlus Integra che aiuta gli immigrati.

L'identikit dell'imprenditoria immigrata in Italia
Oggi in Italia si contano 497mila le imprese fondate gestite da stranieri in Italia, pari all'8,2% del totale delle imprese. In tre Regioni oltre un imprenditore su 10 è di origine straniera: Toscana (11,67%), Liguria (10,51%) e Friuli Venezia Giulia (10,15%). Nell'ultimo anno, fa notare Moneygram, che ha elaborato dati di Unioncamere, le imprese straniere si sono espanse a ritmo di gran lunga superiore rispetto a quelle italiane (+4,88% contro il +0,21%). Le attività più diffuse riguardano il commercio (175.213 aziende) e delle costruzioni (126.175), ma nel 2013 si registra incremento delle imprese di noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese (+3.043 imprese rispetto al 2012 pari al +14,84%). Gli imprenditori provengono perlopiù da Marocco (61.177 titolari), Romania (46.029) e Cina (45.043).

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