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Questo articolo è stato pubblicato il 12 giugno 2014 alle ore 06:37.

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Controlli fiscali addomesticati, mazzette e bel mondo: c'è soprattutto questo nell'inchiesta che ha portato all'arresto per concorso in concussione del comandante provinciale della guardia di finanza di Livorno, il colonnello Fabio Massimo Mendella, e all'iscrizione nel registro degli indagati per corruzione del numero due del Corpo, il generale Vito Bardi. L'arco temporale su cui i pm napoletani Woodcock e Piscitelli concentrano l'attenzione va dal 2006 al 2012, quando Mendella era responsabile dell'ufficio verifiche della Gdf nel capoluogo campano. Per l'accusa, i titolari del gruppo "Gotha spa", che si occupa di materiali ferrosi, avrebbero versato, in totale, un milione di euro al commercialista Pietro De Riu, uomo di fiducia dell'ufficiale, in cambio di verifiche compiacenti e pilotate.
Nelle carte dell'inchiesta c'è il nome di un penalista che avrebbe fatto da «ponte telefonico» tra i due al fine di organizzare incontri riservati per aggiornamenti sulle indagini in corso. Il gip Dario Gallo si sofferma, in particolare, sulla scelta degli imprenditori Francesco e Giovanni Pizzicato di spostare la sede sociale della "Gotha spa" da Napoli a Roma su consiglio dell'ufficiale, nel frattempo trasferito proprio nella Capitale. Due giorni dopo il passaggio, e nonostante l'incompetenza a operare, Mendella aveva ottenuto l'autorizzazione a una nuova irrituale ispezione presso l'azienda da «due generali». Secondo la denuncia di Giovanni Pizzicato che dice di averlo saputo da De Riu, uno di questi sarebbe Emilio Spaziante, arrestato la scorsa settimana nell'inchiesta sulle mazzette per il Mose di Venezia e indagato a Napoli in un diverso filone nato da questo procedimento. La mazzetta per evitare noie col Fisco, pagata da Pizzicato, sarebbe stata di 150mila euro. «La notizia mi addolora» ha commentato il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan che ha espresso «totale fiducia nelle Guardia di finanza e nei suoi membri».
Le indagini avrebbero accertato che, nel 2007, Mendella e la fidanzata, insieme al commercialista De Riu, avrebbero trascorso le vacanze a Porto Rotondo a spese dei titolari della "Gotha spa". Un anno prima, l'ufficiale della Gdf aveva partecipato alla festa di compleanno dell'imprenditore Paolo Graziano, ex presidente dell'Unione industriali di Napoli, assieme ai calciatori Ciro Ferrara e Fabio Cannavaro (i tre sono del tutto estranei alla vicenda; Graziano è stato sentito come persona informata sui fatti).
Bardi deve rispondere di corruzione: i suoi uffici al Comando generale sono stati perquisiti ieri mattina dalla Digos. Nel 2011, il generale era stato indagato (e archiviato) per favoreggiamento e rivelazione di segreto nell'ambito dell'inchiesta P4 e, recentemente, il suo nome è comparso in un verbale dell'imprenditore Mauro Velocci, teste in un processo a carico di Valter Lavitola. Parlando di un esposto per un appalto sospetto all'Asl Na1, Velocci riferisce che «Bardi mi disse che avrebbe seguito lui direttamente la vicenda». Non se ne seppe «più nulla», se non dopo un anno quando «Capriotti (socio di Velocci, ndr) mi disse che il generale Bardi gli aveva fatto delle richieste "strane" ovvero richieste di utilità, se non sbaglio riferite all'acquisto o alla locazione di un posto barca ad Ostia».
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