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Questo articolo è stato pubblicato il 12 giugno 2014 alle ore 17:49.
L'ultima modifica è del 12 giugno 2014 alle ore 19:43.

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Verdi sì, anzi no. A sorpresa i Green europei sono esclusi dalle opzioni indicate nel referendum online M5S, in corso da questa mattina, per la formazione del gruppo politico al Parlamento Ue. La rete può esprimersi e votare solo su tre possibilità: aderire al EFD di Nigel Farage, ai Conservatori ECR, ai non iscritti NI.

Questi sono gli unici gruppi politici, si legge sul blog di Beppe Grillo, che hanno manifestato ufficialmente interesse per la delegazione M5S. Sorpresa tra i militanti ed eurodeputati perché proprio nei giorni scorsi dopo gli incontri tra Beppe Grillo e Nigel Farage la base era insorta e Grillo aveva dichiarato di aver tentato, e mancato, accordi anche con i Verdi. Era seguita la replica dei Green che dichiaravano di non aver ancora ricevuto alcun contatto dagli M5S ed erano aperti a discutere l'alleanza qualora fossero stati scelti. « Scelta tra ECR, EFD, NI. Interessante.Aperto.Trasparente» commenta su twitter Rebecca Harms presidente dei Verdi al Parlamento Ue. Sul blog di Grillo si legge « i Liberali e Democratici (ALDE) hanno considerato i sette punti per l'Europa del M5S come completamente incompatibili con la loro agenda pro-Europa" definendo il M5S profondamente anti europeo e il suo programma irrealistico e populista ».Diversi i commenti dei militanti M5S in polemica con le scelte proposte « Vergognosa votazione...io me ne vado da questo movimento..» e ancora « come faccio a votare Verdi?» e sulla decisione di ricorrere automaticamente alla seconda opzione più votata qualora la prima non sia "praticabile" qualcuno commenta « Resto basito e non voto perchè non credo che sia democratico. Bisogna dare la possibilità di una scelta più ampia, senza preclusioni a priori».Nel post vengono descritti brevemente i tre gruppi politici e i punti in comune con il Movimento Cinque Stelle. In particolare evidenza appare l'EFD con l'Ukip di Farage : «Il Gruppo ha rappresentato nella scorsa legislatura l'opposizione più strenua al federalismo basato sull'austerity e alla concentrazione del potere nelle mani dei burocrati non eletti a Bruxelles. L'EFD è contro l'euro che ha generato povertà e disoccupazione. L'Ukip, il maggiore partito del Gruppo EFD, crede nella democrazia diretta ed è un partito contrario a ogni forma di discriminazione, accogliendo al suo interno membri di diverse etnie e genere che si sono uniti nella difesa della libertà e della democrazia». Inoltre secondo il blog « Il partito si oppone al potere delle gradi banche, delle multinazionali e all'eccessiva burocrazia, dedica solo il 15% del suo budget al mantenimento della sua struttura amministrativa, liberando così molte risorse per le attività politiche sul territorio e per la comunicazione». L'EFD è disposto a cambiare e a scegliere un nuovo nome insieme al M5S e « assicura libertà totale di voto riguardo l'agenda politica che differisca da quella del M5S».Per quanto riguarda i Conservatori ECR gli aspetti postivi sono « Il Gruppo nasce come espressione dei Conservatori inglesi (Tories). Vuole riformare l'Unione Europea opponendosi al federalismo sulla base di un euro-realismo che rispetti la sovranità degli Stati Membri, crede nella libera impresa, nel commercio. Nella sua visione, l'Unione Europea dovrebbe porre fine agli sprechi e all'eccessiva burocrazia». Anche in questo caso al M5S viene assicurata la massima libertà di voto sui temi in cui non ci sia una linea comune. L'ultima opzione rimane quella del Raggruppamento dei Non Iscritti, che però «comporta un'influenza limitata se non nulla sull'attività legislativa del Parlamento europeo. I "Non Iscritti" non possono ottenere cariche (presidente di Commissione, vice presidenze del Parlamento, ecc.), né votare al maggiore organo decisionale del Parlamento europeo (la Conferenza dei Presidenti) e ottenere che i temi importanti per il M5S vengano posti al centro dell'agenda legislativa in Europa» avvertono sul blog

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