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Questo articolo è stato pubblicato il 12 giugno 2014 alle ore 06:36.

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PECHINO. Dal nostro corrispondente
L'Italia in Cina si è rimessa in moto. Tra squilli di fanfara, tappeti rossi e marce militari, non si era mai vista una tale concentrazione di top manager italiani in Cina, nella Great Hall of People: da Mauro Moretti appena nominato ai vertici di Finmeccanica («Per il momento sto studiando», dice) in posa con il modellino degli elicotteri AugustaWestland (il patto coi cinesi è di fornirne 50 in 5 anni per uso civile) a Federico Ghizzoni di Unicredit e Andrea Guerra di Luxottica, schierati per la foto finale dei direttivi italiano e cinese della prima edizione del Business Forum che ha coinvolto un centinaio di imprese italiane e cinesi.
A Francesco Starace di Enel che spiega la doppia intesa con i cinesi con la necessità di fornire loro il know how per ottimizzare lo sfruttamento dell'energia attraverso le smart grid si accodano Sogin e China General Nuclear Power Group (Cgnpc) unite in un programma di collaborazione nel settore del decommissioning nucleare e della gestione dei rifiuti radioattivi. L'Italia – ha sottolineato il premier – ha un passato culturale molto forte e impegnativo, come la Cina. Ma ha anche know how importantissimo e molto appetibile, come le turbine a gas di Ansaldo energia passata per il 40% a Shanghai Electric.
Insomma, per grandi e piccoli che siano gli accordi e/o le aziende coinvolte, l'importante è che siano qui, a Pechino, in questo luogo simbolico e che possano avere come potenziali interlocutori personaggi del calibro di Jack Ma, l'inventore di Alibaba, sotto i riflettori con giacca alla coreana, il mago dell'online che ha siglato anche lui un memorandum con il ministro dello sviluppo economico Federica Guidi per la collaborazione con aziende online attraverso la piattaforma più grande del mondo.
Il serrato pomeriggio di lavori ha portato al varo di una roadmap finale, a settembre (17-18) si riunirà la commissione mista, ieri è stato varato il piano triennale di programmazione economica tra i due Paesi. Molti problemi, hanno osservato i premier, potrebbero essere inseriti nell'agenda del semestre europeo che sarà gestito dall'Italia a partire dal 1° luglio. Ciò che rileva è il morale delle imprese, in netto rialzo se considerate le condizioni in cui di norma devono lavorare le aziende.
Se l'Italia e la Cina a livello di governi hanno firmato il piano triennale di cooperazione e i ministeri dello Sviluppo 5 accordi di cooperazione in settori come ambiente, agricoltura, sanità, urbanizzazione e aerospazio, anche le aziende italiane e cinesi si sono impegnate ad una maggiore collaborazione.
«Vi chiedo ora più forti investimenti della Cina in Italia. Anche l'Italia deve e può fare di più: l'interscambio bilaterale è di 33 miliardi ma sono 23 a 10, c'è una asimmetria e noi faremo di tutto per incoraggiare gli imprenditori italiani a gustare la sfida cinese e vi chiediamo di investire di più nel nostro Paese». «Ci vuole maggiore collaborazione», ha detto il primo ministro cinese Li Keqiang durante gli incontri alla Great Hall durante i quali si sono impegnati a una maggiore collaborazione futura.
«La sfida più bella – è la tesi di Matteo Renzi – deve venire. Io sono grato agli imprenditori che investono in Italia e sono grato agli imprenditori italiani che sono qui non per delocalizzare, una parola sbagliata, ma per internazionalizzare, rendere globale il proprio business».
Ora di deve aprire seriamente un fronte di investimenti veri sull'Italia, anche se l'assenza della China investment corporation, il fondo sovrano Cic non è passata inosservata. Il prossimo futuro, si vedrà.
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PARTERRE
Top manager
Numerosi i top manager italiani presenti ieri nella Great Hall of People: da Mauro Moretti, appena nominato ai vertici di Finmeccanica, a Federico Ghizzoni di Unicredit e Andrea Guerra di Luxottica, schierati per la foto finale dei direttivi italiano e cinese della prima edizione del Business Forum che ha coinvolto un centinaio di imprese italiane e cinesi. C'era anche Francesco Starace di Enel che ha spiegato la doppia intesa con i cinesi per ottimizzare lo sfruttamento dell'energia attraverso le smart grid. All'incontro, tra i manager cinesi, c'era poi Jack Ma, l'inventore di Alibaba, che ha siglato un'intesa con il ministro Federica Guidi

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