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Questo articolo è stato pubblicato il 13 giugno 2014 alle ore 20:24.
L'ultima modifica è del 13 giugno 2014 alle ore 21:07.

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Alitalia fa un piccolo passo avanti verso l'alleanza con Etihad ma ancora non riesce a concludere i passaggi formali cruciali che ancora si frappongono all'accordo. Il cda, durato otto ore, «ha approvato la proposta di partnership» presentata da Etihad, dando mandato «al presidente e all'amministratore delegato di negoziare il relativo contratto», recita un laconico comunicato diffuso poco fa. C'è ancora un altro mandato, dopo quello già conferito dal consiglio che si era riunito una settimana fa, ma non c'è ancora l'accordo con le banche sulla ristrutturazione del debito, come ha confermato in serata l'ad Gabriele Del Torchio.

«Oggi abbiamo approvato il progetto con Etihad, il consiglio si è espresso assolutamente a favore del progetto, della proposta che abbiamo ricevuto da Etihad - ha detto Del Torchio -. Abbiamo avuto io e il presidente la delega ad approfondire i temi e arrivare rapidamente alla stesura contrattuale. Con le banche stiamo andando avanti. Siamo nella direzione giusta, ci vuole tempo perché l'importo è rilevante ma è chiaramente percepita da tutti la volontà di arrivare a una soluzione».

La mancata chiusura di un'intesa con le banche finanziatrici è forse il motivo per cui il cda ha approvato il bilancio 2013 senza però comunicare alcuna cifra. Il cda ha inoltre esaminato la trimestrale che, però, a quanto pare di capire non è stata approvata. E' possibile che alcune poste del bilancio non vengano definitivamente chiuse finché l'accordo sul debito non viene formalizzato; comunque il cda ha deciso svalutazioni e accantonamenti per 233 milioni «in preparazione delle future strategie». Non si capisce se tali svalutazioni siano state previste sul bilancio 2013 o sulla trimestrale 2014.

La questione delle banche gira attorno alle resistenze della Popolare di Sondrio. Il contesto cui si lavora prevede la ristrutturazione di un debito complessivo di 560 milioni suddiviso tra IntesaSanPaolo, Unicredit, Mps e Popolare di Sondrio di cui una parte (si parla del 30% circa) verrebbe cancellata e il resto convertito in capitale. Per venire incontro alle esigenze della Popolare di Sondrio le altre banche hanno accettato l'ipotesi che quest'ultima possa convertire in capitale della newco Alitalia l'intera esposizione. Ma ancora stasera la banca popolare non aveva accettato la proposta.

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