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Questo articolo è stato pubblicato il 13 giugno 2014 alle ore 19:50.

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«Al primo impatto sulle norme che ho letto, mi sembra che le soluzioni scelte mi sembrano coraggiose e vanno nella giusta direzione». Lo ha detto Raffaele Cantone commentando il decreto appena licenziato dal Consiglio dei Ministri. «Io non mi sento candidato a nessuna missione. Credo che sia molto semplice rivendicare le mani pulite tenendole in tasca. Io credo che se in certe occasioni, se ti si chiede di dare un contributo, facendo presente che nessuno può fare i miracoli, quel contributo va provato a dare. Ovviamente senza attese messianiche e salvifiche. Nessuno deve pensare che c'é qualcuno in grado di risolvere i problemi della corruzione, men che meno io«. Lo dice Raffaele Cantone,presidente dell'Autorita Anticorruzione, a Napoli

«Io non credo affatto di essere in grado di impedire per il futuro il verificarsi della corruzione. Se credessi questo vi chiederei di farmi internare subito. Ma siccome sono sano di mente so bene che mi potranno dare tutti i i super poteri, che io non ho chiesto e non voglio, ma non ci riuscirei mai». Per Cantone «il problema é provare a cercare di invertire un trend. Provare a dimostrare che in questa nazione c'é tanta gente che é persona per bene».

«C'é un dato assolutamente rilevante, quello del controllo sociale. Non é assolutamente vero che l'opinione pubblica é spesso interessata. Abbiamo visto tante volte un atteggiamento di grande anche... tutto sommato scarsa riprovazione sociale nei confronti dei corrotti». «I corrotti- aggiunge Cantone - sono stati rieletti al Parlamento malgrado le sentenze passate in giudicato, con le sentenze penali di primo grado sono stati rieletti al parlamento europeo con vere e proprie valanghe di voti. A dimostrazione che la nostra cultura fa sì che la corruzione viene considerata quasi un reato di furbi: e bravo, é intelligente, ci sa fare, riesce ad aggirare le regole ed in fondo in fondo che cos'e la corruzione...».

«Tra un anno, quando non si parlerà più dei casi eclatanti emersi in queste settimane, non si parlerà più di corruzione, ma la corruzione è come la mafia, quando non se ne parla vuol dire che prospera». Lo ha detto il presidente dell'autorità anticorruzione, Raffaele Cantone, a Napoli nel corso di un dibattito organizzato dall'università Federico II. «Sulla corruzione i provvedimenti emergenziali sono toppe. Una risposta adesso va data ma il tema deve restare di attualità anche quando non ci sono casi eclatanti».

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