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Questo articolo è stato pubblicato il 13 giugno 2014 alle ore 18:24.

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E' nota al grande pubblico per le sue telecronache sul calcio, soprattuto quando sono in corso, come ora, i mondiali. Ma Univision è il leader assoluto della televisione in lingua ispanica negli Stati Uniti, un mercato in continua crescita grazie all'influsso di immigrati e alle diffusione della lingua e della cultura latinoamericana nel Paese - pallone compreso.

E forti di questa popolarità, gli investitori che lo controllano l'hanno ora valutato oltre 20 miliardi di dollari: è quanto hanno chiesto nel mettere il gruppo all'asta in un clima nuovamente propizio sul mercato per i mega-merger.

Haim Saban, il finanziere che la controlla assieme a un consorzio di soci di private equity, aveva rilevato Univision nel 2007 per 13,4 miliardi dollari, debito compreso, per risollevarla da problemi manageriali. Adesso intende battere cassa. E sotto si sarebbero già fatti, stando a quanto rivelato dal Wall Street Journal, almeno due giganti dei media a caccia di nuove strade di espansione in segmenti promettenti, Time Warner e Cbs. E a guardare agli sviluppi sono anche Disney e la 21st Century Fox di Rupert Murdoch.

Le trattative sono ancora preliminari e gli ostacoli non mancano, a cominciare dal prezzo considerato dai potenziali acquirenti troppo altro considerando comunque le necessità tuttora di riorganizzazione del business. E già in passato avance, in quel caso dal gruppo messicano Televisa, erano finite nel nulla per Univision.

Fondata nel 1962 e rilevata per mezzo miliardo nel 1992 da Jerry Perenchio, un ex agente di Hollywood diventato imprenditore e in passato proprietario anche di catene cinematografiche, sotto la sua gestione Univision ha ingaggiato un testa a testa come telespettatori con le tradizionali cinque maggiori reti statunitensi in inglese. Supera l'altro network in spagnolo, Telemundo, posseduto da Nbc.

Non c'è dubbio, però, che il ritorno di un clima favorevole alle fusioni, compreso il rialzo in Borsa di numerosi titoli dei mass media, abbia oggi rimesso in gioco numerosi asset nel settore che rendono possibili nuove opearazioni. Time Warner, ad esempio, ha appena sganciato la vecchia divisione editoriale Time Inc, divenuta zavorra da icona, e sta perseguendo investimenti in operazioni mirate ai giovani, come un investimento nel gruppo di media anticonformista Vice che ha valutato in due miliardi di dollari. Deal multimiliardari sono inoltre fioccati tra altri protagonisti Tv e telecomunicazioni: Time Warner Cable è stato rilevato da Comcast per 45 miliardi di dollari e AT&T ha comprato il colosso del satellite DirectTv per 49 miliardi.

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