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Questo articolo è stato pubblicato il 16 giugno 2014 alle ore 18:20.
L'ultima modifica è del 17 giugno 2014 alle ore 11:12.

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Massimo Giuseppe Bossetti (Ansa) Massimo Giuseppe Bossetti (Ansa)

Dopo quattro anni di indagini è arrivata la svolta nel caso dell'omicidio di Yara Gambirasio. Il presunto assassino della tredicenne di Brembate di Sopra (Bergamo) è stato catturato dai carabinieri del Ros, dopo indagini condotte insieme alla Polizia. Si tratta di Massimo Giuseppe Bossetti, 44 anni, muratore incensurato di Clusone, sposato e padre di tre figli.

L'uomo, che prima ha negato ogni responsabilita e poi si è avvalso della facoltà di non rispendere, è stato fatto oggetto di insulti e di grida di «assassino» da parte della gente che si trovava davanti alla caserma. Applausi invece per le forze dell'ordine che hanno condotto le indagini.
Il presunto omicida è stato quindi portato via dalla caserma dei carabinieri di Bergamo per essere trasportato in carcere.

Come è stato trovato
Bossetti è stato incastrato e identificato grazie al Dna lasciato sul corpo della vittima. L'ultima conferma sull'analisi scientifica era arrivata nell'aprile scorso contenuta nella relazione dell'anatomopatologa Cristina Cattaneo, la stessa esperta che aveva eseguito l'esame sulla salma della giovane vittima uccisa a Brembate il 26 novembre 2010. La scienza non lasciava dubbi: l'autista di Gorno (Giuseppe Guerinoni morto nel 1999) è il padre del presunto killer della 13enne il cui corpo fu trovato esattamente tre mesi dopo la scomparsa in un campo di Chignolo d'Isola.

La relazione dimostrava che la probabilità che Guerinoni fosse il padre del cosiddetto "Ignoto 1" è del 99,99999987%, una paternità praticamente provata scientificamente. L'analisi era stata chiesta dal consulente della famiglia Gambirasio per accertare senza ombra di dubbio la relazione tra "Ignoto 1" e il Dna del presunto killer trovato sugli indumenti di Yara . In questi anni sono stati prelevati oltre 18 mila campioni genetici e non solo in provincia di Bergamo.

Sono almeno altri due i grandi casi di cronaca nera risolti in Italia «a pista fredda», attraverso analisi scientifiche che hanno consentito di individuare il Dna delle persone sospettate: il delitto dell'Olgiata e l'omicidio di Elisa Claps.

L'annuncio di Alfano
«Le Forze dell'Ordine, d'intesa con la Magistratura, hanno individuato l'assassino di Yara Gambirasio», aveva fatto sapere poco prima il ministro dell'Interno, Angelino Alfano. «Secondo quanto rilevato dal profilo genetico in possesso degli inquirenti, è una persona del luogo, dunque della provincia di Bergamo», aveva detto ancora Alfano. Nelle prossime ore «saranno forniti maggiori dettagli. Ringraziamo tutti, ognuno nel proprio ruolo, per l'impegno massimo, l'alta professionalità e la passione investiti nella difficile ricerca di questo efferato assassino che, finalmente, non è più senza volto».

La felicità del sindaco di Brembate
«Se è vero siamo felici, era un atto dovuto alla famiglia e a tutta la comunità», ha commentato il sindaco di Brembate Sopra (Bergamo) alla notizia del fermo del presunto responsabile per l'omicidio di Yara Gambirasio. «Da quando è scomparsa da casa, a Brembate, e da quando è stata trovata uccisa a Chignolo Po (Bergamo), attendevamo questo momento. Ringrazio tutti quelli che hanno messo tante risorse in campo per arrivare a questo risultato».

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