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Questo articolo è stato pubblicato il 17 giugno 2014 alle ore 16:14.

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«Basta fare cassa spolpando le imprese». Marco Venturi, presidente della Confesercenti, chiede al governo di evitare «la sciagurata evenienza» della «nuova tremenda batosta» del «concentrato micidiale» di Tasi, acconto Irpef, Tari e Imu a fine anno, e di impegnarsi per restituire a cittadini e imprese 10 miliardi l'anno, tagliando con coraggio la spesa pubblica.

Parlando all'assemblea annuale di Confesercenti, Venturi ha riconosciuto che ci sono segnali positivi nell'economia e nell'azione di governo ma ha anche fatto notare che il combinato Imu-Tasi rischia nel 2014 di far impennare del 100% rispetto al 2011 le imposte sulla casa. Ha denunciato un aumento di 34 miliardi del prelievo fiscale tra il 2010 e il 2013 e ha ricordato che le imprese di commercio e turismo continuano a chiudere (il saldo nei primi mesi del 2014 é di -20.807 unità). Il presidente della Confesercenti ha riconosciuto i passi positivi compiuti dal governo ma ha anche chiesto di proseguire con decisione nelle riforme.

Il bonus di 80 euro produrrà una variazione positiva nei consumi (+3,1 miliardi nel periodo maggio-dicembre 2014 e +5,1 miliardi nel 2015) ma va estesa a lavoratori autonomi e pensionati. La risposta dei ministri Guidi e Poletti non si é fatta attendere: l'impegno del governo - hanno detto i responsabili di Sviluppo economico e Lavoro - é di proseguire nella strada intrapresa, estendere il bonus e alleggerire gli oneri che pesano su lavoratori e imprese. Entrambi i ministri hanno sottolineato poi la volontà dell'esecutivo di semplificare la normativa, ridurre il peso della burocrazia, favorire e liberalizzare il credito a favore delle piccole e medie imprese. Poletti ha quindi annunciato che nella legge delega sulla riforma del lavoro é prevista un'Agenzia unica per le ispezioni mentre Guidi ha prospettato un tavolo per giungere ad una riduzione dei costi della moneta elettronica. Infine, il ministro dello Sviluppo economico ha ribadito l'impegno del governo contro la corruzione. Un'assuzione di responsabilità invocata da Venturi nella sua relazione: l'Italia - ha detto - vuole uscire dalla crisi con una profonda rigenerazione della politica. Servono norme che escludano i corrotti dalla vita pubblica «ma la norma più attesa e più incisiva é quella dell'indignazione sociale verso i disonesti».

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