Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 17 giugno 2014 alle ore 17:42.

Con una delibera fuori sacco approvata nella seduta odierna della Giunta, la Regione Veneto si è costituita parte offesa nell'inchiesta sui lavori del Mose. Lo ha annunciato il presidente Luca Zaia, spiegando che ora l'Avvocatura regionale procederà all'acquisizione degli atti per vedere se costituirsi parte civile. "Penso - ha sottolineato Zaia - che il comportamento dell'Amministrazione rispetto ai provvedimenti di sospensione sia specchiato. E spetta a noi, con questa delibera, avviare un percorso a tutela dei veneti, più che della Regione, per i danni patiti, non solo a livello di immagine". "L'ente – ha proseguito il presidente - qualora venisse acclarato il dolo, la colpa grave o responsabilità personali, richiederà il risarcimento dei danni a 360 gradi, perché è inutile tirare la cinghia per finanziare le opere, se i fondi venissero sottratti in questa maniera".
Alla domanda dei giornalisti se farà un rimpasto di giunta, dopo le dimissioni dell'assessore Renato Chisso (e dopo l'elezione di Sergio Sernagiotto, titolare del welfare, in Parlamento Europeo) ha risposto: "Non ho nessuna fretta e, in ogni caso, garantisce per tutti il presidente. Non ho deciso se redistribuire le deleghe, se tenermele o se nominare un assessore esterno. Deciderò - ha concluso Zaia - quando tutto sarà più chiaro. Oggi le acque sono ancora torbide. Finché non diventano limpide, io decisioni non ne prendo".
Zaia si è rivolto anche alle associazioni economiche di categoria: "Nei confronti delle società che sono state protagoniste di corruzione, le associazioni di categoria dovrebbero prendere provvedimenti precisi e diretti, non solo fare delle enunciazioni di principio, seppur importanti".
"Sulle dichiarazioni di Squinzi e degli altri presidenti delle territoriali, come quelle che ho sentito ieri all'assemblea degli imprenditori di Vicenza e Verona, tutti siamo d'accordo, ma non ho visto ancora atti concreti", ha aggiunto Zaia. "Ci aspettiamo provvedimenti nei confronti delle imprese coinvolte, analogamente a quelli che abbiamo assunto in Regione, nei confronti dei nostri funzionari e di un assessore. I veneti - ha proseguito Zaia – si aspettano segnali precisi contro la corruzione". "Detto questo - ha aggiunto il governatore -, è pur vero che i collaboratori di queste imprese hanno tutto il diritto a lavorare. Diritto che va garantito".
©RIPRODUZIONE RISERVATA