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Questo articolo è stato pubblicato il 18 giugno 2014 alle ore 20:01.

«L'unico interesse del Governo è quello di portare a termine le operazioni di rimozione e smantellamento della nave quanto prima e nella massima sicurezza possibile, ambientale e lavorativa». Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, interviene con un comunicato dopo le dichiarazioni del senatore Marco Filippi, capogruppo del Pd in commissione Lavori pubblici del Senato, in riferimento all'emergenza legata al naufragio della Concordia.

Filippi aveva attaccato il capo della protezione civile accusandolo di aver escluso Piombino dalla Conferenza dei servizi. «È veramente fuori da ogni logica il comportamento del Capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli - aveva affermato Filippi -: ha convocato una conferenza di servizio sullo smaltimento della Costa Concordia escludendo a priori il porto di Piombino e includendo quello di Genova». Secondo Filippi Gabrielli avrebbe agito «sotto dettatura della compagnia Carnival che vuole portare il relitto a Genova, mentre è ancora vigente un decreto del governo Italiano che prevede lo smantellamento nel porto di Piombino. Restiamo convinti che la scelta migliore sia sempre il porto toscano, mentre ci rimane il sospetto che il relitto venga portato a Genova solo per poi essere trasportato e smantellato altrove. Abbiamo già chiesto in commissione e in Aula al Senato che il governo venga a riferire sulle sue decisioni». .

A stretto giro la risposta di Delrio, che ha definito in una nota quelle di Filippi come «ffermazioni destituite di ogni fondamento». «Il prefetto Gabrielli, nella sua qualità di Commissario delegato del Governo, – ha sottolineato Delrio – ha agito seguendo esclusivamente quanto deliberato dal Governo il 16 maggio: ha convocato la Conferenza dei Servizi per esaminare il progetto presentato da Costa Crociere per il trasferimento del relitto presso un porto idoneo individuato per il successivo smaltimento». Delrio ha spiegato che «dato che il progetto presentato il 25 maggio dalla società armatrice ha individuato Genova quale porto idoneo per le attività di smaltimento, il Commissario ha convocato al tavolo della Conferenza dei Servizi le amministrazioni pubbliche che hanno competenza a rilasciare pareri, visti, concessioni e nulla-osta, previsti a normativa vigente, su questo progetto; ecco perché le autorità di Piombino non sono state convocate».

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