Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 18 giugno 2014 alle ore 18:16.
L'ultima modifica è del 18 giugno 2014 alle ore 18:41.

My24

Chiusa al pubblico dal dicembre 2005 (è del 2010 l'ultimo scioccante crollo) potrebbe riaprire le porte ai visitatori fra quattro anni la strepitosa Domus Aurea, gioiello architettonico voluto da Nerone dopo l'incendio del 64 d.C. Il progetto c'è, anzi è già partito. Ma servono 31 milioni di euro, in tranche da 7-8 milioni l'anno, fondi che la soprintendenza non può permettersi di spendere e che anche il Mibact, devastato da anni di tagli, farebbe fatica a trovare. E così il ministro convoca stampa e tv nel cantiere e lancia il suo appello ai privati: "Con l'Art Bonus sono garantite detrazioni al 65% - scandisce Franceschini- mi aspetto che le grandi imprese facciano a gara, sarebbe scandaloso se non fosse così».

L'appuntamento è nella stupefacente sala ottagona del grande complesso neroniano, sormontata dalla grandiosa cupola con il gigantesco abbaino centrale che lasciava entrare la luce del giorno nella sala per lo più riservata alle feste. Giacca a vento invernale per resistere alla fortissima umidità che minaccia il complesso (al 90% sottolinea la direttrice Fedora Filippi), il ministro arriva dopo una visita guidata in solitario e non nasconde l'entusiasmo. La Domus Aurea, sottolinea appassionato, «è un luogo fantastico, tra i più attrattivi e ricercati del mondo, un cantiere vivo, simbolo della qualità e delle potenzialità, ma anche dei problemi» del patrimonio italiano.

Accanto a lui la soprintendente Mariarosaria Barbera e la direttrice del monumento, Fedora Filippi, sottolineano le condizioni critiche del monumento, che non ha mai smesso di essere cantiere (ci lavorano 13 imprese con tecnici specializzati di ogni settore, dall'ingegneria idraulica alla botanica) e illustrano il progetto di risanamento messo a punto dalla soprintendenza (l'altro progetto presentato nel 2011 dall'allora commissario straordinario Luciano Marchetti con l'archeologo Andrea Carandini è stato archiviato con la chiusura del commissariamento) che prevede un intervento dall'alto, con la rimozione della terra dai 16mila metri quadrati del giardino, i restauri delle volte superiori della costruzione e quindi la collocazione di quello che i tecnici definiscono un 'Sistema Integrato di protezionè, in pratica uno spessore a strati, molto più leggero dell'attuale (peserà il 70 per cento in meno della terra mista a sabbia che c'è oggi) che farà da cuscinetto tra le volte superiori della Domus e il nuovo giardino garantendo alla dimora neroniana un microclima adeguato oltre che costantemente monitorato e al giardino sovrastante una dimensione da parco archeologico con tanto di pergolati e citazioni che rievochino al turista l'atmosfera di duemila anni fa.

Franceschini applaude, parla di «grande progetto su cui deve investire il sistema paese», poi chiarisce: «Lo stato non si sottrae, ma qui servono 31 milioni in quattro anni. Abbiamo l'Art Bonus, beh, questo è il luogo ideale». L'appello è lanciato: «Non ci sono più alibi, questa è una vetrina in tutto il mondo, mi aspetto che le grandi imprese italiane si offrano». Certo, sottolinea poi, «lo Stato è pronto a fare la sua parte e se non si trovassero investitori privati si andrà avanti con le risorse disponibili, ma sarebbe assurdo», ripete. E l'appello vale anche per l'estero, anche se le detrazioni sono un vantaggio solo per chi paga le tasse in Italia. Intanto, forse in ottobre e 'tempo permettendò (le 'bombè d'acqua piovute anche in questi giorni, sottolinea la soprintendenza, sono un grande problema) il cantiere della Domus potrebbe tornare ad aprirsi, seppure parzialmente, per una iniziativa lanciata dalla soprintendenza, una sorta di workshop pensato per festeggiare il completamento del cantiere pilota. Per ora «niente di organizzato», chiarisce Barbera, l'idea è di «una giornata di studi e confronto con altre istituzioni di ricerca, per una discussione scientifica». Altre pur parziali aperture, per ora rimangono in forse «se potremo saremo ben felici di farlo - conclude- la Domus è chiusa da troppi anni».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi