Il DNA risolve i casi, ma non sempre
La profilazione del DNA è diventata protagonista delle cronache giudiziarie. In questa galleria abbiamo raccolto alcuni dei casi più eclatanti degli ultimi anni in cui la prova genetica è stata al centro del dibattimento in tribunale, facendo condannare o assolvere imputati, ma non riuscendo sempre a dissipare l'incertezza
2. La prova del DNA/ Il delitto di via Poma: nessun colpevole nonostante il DNA
Importantissima la prova del DNA nella complessa vicenda dell'omicidio di Simonetta Cesaroni, avvenuto nel 1990 in un ufficio di via Poma a Roma. L'assassino ha lasciato tracce del proprio sangue sulla maniglia della porta, e la profilazione del DNA permetterà di scagionare due sospettati, il portiere dello stabile Pietrino Vanacore (poi morto suicida) e il giovane Federico Valle. Il DNA presente sul reggiseno della vittima porterà invece ad accusare il fidanzato Raniero Busco, che verrà condannato in primo grado ma assolto in appello, anche perché non è possibile accertare che le tracce risalgano proprio alla notte dell'omicidio. Il delitto resta tuttora senza un colpevole.
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