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Questo articolo è stato pubblicato il 18 giugno 2014 alle ore 09:40.
L'ultima modifica è del 18 giugno 2014 alle ore 13:44.

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Due temi tratti dal Sole 24 Ore. Uno sulle periferie, uno sulle tecnologie. Renzo Piano e "il rammendo delle periferie" è la traccia proposta ai maturandi per il tema di ordine generale. Il ministero invita i candidati a riflettere criticamente sull'articolo di Renzo Piano sulle periferie pubblicato su "Il Sole 24 Ore" dello scorso 26 gennaio. «Siamo un Paese straordinario e bellissimo, ma allo stesso tempo molto fragile. È fragile il paesaggio e sono fragili le città, in particolare le periferie dove nessuno ha speso tempo e denaro per far manutenzione. Ma sono proprio le periferie la città del futuro, quella dove si concentra l'energia umana e quella che lasceremo in eredità ai nostri figli. C'è bisogno di una gigantesca opera di rammendo e ci vogliono delle idee. [...] Le periferie sono la città del futuro, non fotogeniche d'accordo, anzi spesso un deserto o un dormitorio, ma ricche di umanità e quindi il destino delle città sono le periferie. [...] Spesso alla parola "periferia" si associa il termine degrado. Mi chiedo: questo vogliamo lasciare in eredità? Le periferie sono la grande scommessa urbana dei prossimi decenni. Diventeranno o no pezzi di città?».

Altro tema tratto dalle pagine del Sole 24 Ore, pubblicato su Nòva è quello che riguarda il tema di ambito tecnico-scientifico, dedicato alla Tecnologia pervasiva. Fra i quattro documenti proposti c'è anche l'articolo di Dianora Bardi, pubblicato su Nòva del Sole 24 Ore del 12 gennaio 2014, che si occupa dell'arrivo delle tecnologie a scuola (La tecnologia da sola non fa scuola): «Per molto tempo al centro dell'attenzione sono state le tecnologie e gli interrogativi che si portano dietro: «Meglio i tablet o i netbook?», «Android, iOs o Windows?», seguiti da domande sempre più dettagliate «Quanto costano, come si usano, quali app...». Intanto i docenti hanno visto le classi invase da Lim, proiettori interattivi, pc, registri elettronici o tablet, senza riuscire a comprendere quale ruolo avrebbero dovuto assumere, soprattutto di fronte a ragazzi tecnologicamente avanzati che li guardavano con grandi speranze e aspettative. Per gli studenti si apre una grande opportunità: finalmente nessuno proibisce più di andare in internet, di comunicare tramite chat, di prendere appunti in quaderni digitali o leggere libri elettronici». Leggi l'articolo: La tecnologia da sola non fa scuola.

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