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Questo articolo è stato pubblicato il 18 giugno 2014 alle ore 19:24.
L'ultima modifica è del 18 giugno 2014 alle ore 19:24.
Giorni di trattative, decisioni, formazioni dei gruppi, nomi che si rincorrono tra i corridoi. Al Parlamento Europeo i giochi continuano a farsi e rifarsi a una settimana dal termine ultimo per la formazione dei gruppi parlamentari. Quel che è sicuro è che l'Italia non rimarrà a guardare fino alla fine si cercherà di premere per avere un peso determinante nella prossima legislatura.
Forte del suo 41% alle elezioni Ue, secondo fonti di Palazzo Chigi, il premier Matteo Renzi è deciso a pretendere delle cariche importanti per il nostro Paese e a non esser da meno rispetto alla Germania o all'Inghilterra. Il Partito Democratico è la delegazione parlamentare più numerosa, con 31 eurodeputati, seconda solo ai CDU/CSU di Angela Merkel. In ballo per il nostro Paese potrebbero esserci la carica di Alto Rappresentante Ue, la presidenza del Parlamento, Commissari importanti e pressioni sul Presidente della Commissione Ue. Intanto Martin Schulz è stato eletto con un incarico a tempo presidente dei Socialisti e Democratici e di conseguenza l'eurodeputato Gianni Pittella, già vice presidente, è diventato Presidente dell'Europarlamento fino al primo luglio, come prevede il regolamento. Nel suo intervento Schulz ha affermato «Jean Claude Junker dovrebbe ricevere il mandato per cercare una maggioranza parlamentare per la presidenza della Commissione rispettando il voto dei cittadini, tuttavia i Socialisti sosterranno solo un presidente pronto a porre fine all'austerità e combattere la disoccupazione».
Mentre al Parlamento Ue, secondo quanto trapela dall'interno, la delegazione italiana punta alla vice presidenza. Per ora un nome probabile è quello dell'attuale capodelegazione del Partito Democratico David Sassoli, mentre Pittella dovrebbe ricoprire, in seguito, la vicepresidenza dei Socialisti e Democratici e puntare alla presidenza del gruppo alla fine del mandato di Schulz. Inoltre gli italiani saranno i secondi a scegliere le presidenze e vicepresidenze delle commissioni parlamentari, la delegazione italiana avrebbe richiesto almeno due presidenze, puntando soprattutto alla Commissione Affari Economici e monetari che dovrebbe spettare all'eurodeputato Roberto Gualtieri. Le trattative sono ancora in corso e tutto dipenderà anche dalle mosse dei Popolari primi a scegliere.
Nel frattempo anche il leader dell'Ukip, Nigel Farage, annuncia, in una nota, la formazione del gruppo EFD, nonostante tutti i pronostici: «Sono molto orgoglioso di aver formato questo gruppo con altri deputati e ci impegniamo a essere la voce dei popoli».
Il Gruppo sarà formato da sette paesi e quarantotto eurodeputati. I partiti che hanno aderito finora sono: L'Ukip il Movimento Cinque Stelle, il partito lituano Ordine e Giustizia , i Democratici svedesi, il partito dei Liberi Cittadini della Repubblica Ceca, i lettoni dell'Unione dei Verdi e degli Agricoltori.
Anche Beppe Grillo esprime soddisfazione: «È una grande vittoria per la democrazia diretta. Per la prima volta in Europa, i cittadini hanno scelto i loro portavoce e hanno indicato loro dove collocarsi all'interno del Parlamento Europeo. Ora entreremo nelle commissioni e faremo sentire con fermezza nelle istituzioni la voce dei cittadini, senza intermediari. È fantastico!» .
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