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Questo articolo è stato pubblicato il 19 giugno 2014 alle ore 12:38.

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(Reuters)(Reuters)

Nucleare, adieu, la Francia volta pagina. Riduce il nucleare e punta sull'auto elettrica. La sorprendente svolta francese è stata annunciata a sorpresa da Segolène Royal, attuale ministro dell'Ambiente, ex moglie del presidente francese François Hollande ed ex sfidante all'Eliseo per il partito socialista contro Nicolas Sarkozy.
La Francia vuole mettere un "tetto" alla produzione di energia atomica, in cui è leader in Europa, riducendolo dall'attaule 75% al 50% entro il 2025.

Il governo francese ha presentato il ddl sulla transizione energetica, descritto da Hollande come «uno dei più importanti del quinquennato», dopo mesi di intensi dibattiti, in particolare con gli ambientalisti.
Un piano (i francesi amano i progetti di lungo termine che prevedono tutto fin nel dettaglio) che rappresenta «una grande sfida per il Paese» e «l'occasione di abbassare la bolletta energetica» della Francia, ha sottolineato il ministro socialista per l'Ambiente, Segolène Royal, al termine di un consiglio dei ministri. Sarà «l'occasione di valorizzare nuove tecnologie per l'efficienza energetica e di migliorare la competitività delle imprese», ha affermato in conferenza stampa.

Uno dei punti più controversi è stato quello della governance sul nucleare (in mano al colosso pubblico Edf), con gli ambientalisti che volevano garanzie concrete sul fatto che lo stato sia convincente nel "pilotare" una sua progressiva riduzione nel "mix" energetico nazionale francese. L'obiettivo è ridurre la componente di nucleare alla metà della produzione di elettricità nel 2025 rispetto all'attuale 75%, numeri che hanno reso la Francia uno dei Paesi al mondo più dipendenti da questo tipo di energia che alcuni paesi vicini, su tutti la Germania, stanno per abbandonare dopo le pressioni dei Verdi in seguito all'incidente alla centrale nucleare giapponese di Fukushima. Un incidente che ha convinto anche la cancelliera Merkel ad abbandonare il nucleare e a puntare sulle rinnovabili. Anche l'Italia ha fatto progressi enormi sulle rinnovabili, al punto che recentemente più della metà della produzione italiana è stata prodotta dalle rinnovabili (energia idroelettrica, eolico, solare).

Il disegno di legge di Parigi è composto da 80 articoli che spaziano dall'auto elettrica alla ristrutturazione di edifici, passando per l'inquinamento dell'aria e lo sviluppo delle energie rinnovabili. Tra le misure principali: un «assegno energetico» per le famiglie più povere, l'obbligo di rinnovamento energetico in caso di ristrutturazione, nuovi incentivi fiscali (tra cui 10mila euro a chi passa dal diesel all'auto elettrica) o ancora l'ambizione di installare sette milioni di punti di ricarica per veicoli elettrici entro il 2030. Il settore pubblico sarebbe impegnato ad acquistare auto elettriche al 50% dei nuovi acquisti di auto in caso di rinnovamento della flotta. La Renault, uno dei due costruttori di auto francesi con una quota in mano allo Stato, ha pesantemente investito nella costruzione di auto elettriche.
Il testo di legge si prefigge obiettivi ambiziosi: dimezzamento del consumo energetico finale nel 2050 in rapporto al 2012, riduzione del 30% nel 2030 del consumo delle energie fossili in rapporto al 2012 o ancora una parte di energie rinnovabili nel consumo finale energetico del 32 per cento nel 2030, ha indicato l'entourage del ministro dell'Ambiente Segolène Royal.

Il disegno di legge è all'inizio di un lungo iter legislativo che in Parlamento troverà numerosi ostacoli, visto che l'uso del nucleare ha garantito alle imprese transalpine e alle famiglie prezzi dell'energia altamente competitivi in Europa.

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